Catania si unisce contro la violenza sulle donne: firmato un maxi-patto con Tribunale e Città Metropolitana

A Catania nasce una rete istituzionale senza precedenti per contrastare la violenza maschile: al centro l’azione del Centro Antiviolenza Thamaia e oltre 20 enti uniti per proteggere le donne

A cura di Simona Lo Certo
18 giugno 2025 09:09
Catania si unisce contro la violenza sulle donne: firmato un maxi-patto con Tribunale e Città Metropolitana -
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Ieri 17 giugno, nella Sala Consiliare di Palazzo Minoriti a Catania, si è celebrato il rinnovo del Protocollo della Rete Antiviolenza Etnea, una tappa cruciale nel percorso di contrasto alla violenza maschile sulle donne. L’iniziativa, guidata con costanza dall’associazione Thamaia Onlus, ha visto la firma di oltre 20 rappresentanti delle principali istituzioni locali, sanitarie, giudiziarie e sociali. Una collaborazione che si rafforza dopo un lungo processo di aggiornamento normativo e operativo, fondato sul principio dell’accoglienza integrata e della protezione concreta.

Formazione, prevenzione e condivisione

Il protocollo rinnovato non si limita a ribadire un’intesa simbolica. Prevede azioni precise: raccolta e condivisione dei dati sulla violenza di genere, formazione continua degli operatori e operatori sociali, attività di sensibilizzazione rivolte a tutta la comunità. L’obiettivo è uno: riconoscere tempestivamente i segnali di violenza e prevenire la cosiddetta vittimizzazione secondaria, ovvero quei momenti in cui le donne vengono messe in dubbio o trattate con freddezza nei momenti più critici. Tutto questo sotto il coordinamento attivo di Thamaia, da sempre punto di riferimento nella costruzione di risposte efficaci.

La rete si allarga: firme pesanti per un’alleanza concreta

La novità più significativa? L’ingresso ufficiale della Città Metropolitana di Catania e del Tribunale ordinario tra i firmatari, a conferma di una rinnovata unità istituzionale. «Mai come ora la città è così coesa», ha dichiarato il sindaco Enrico Trantino, sottolineando l’importanza di unire forze e competenze in un territorio segnato da fragilità sociali. A supporto, anche il Tribunale per i Minorenni, la Procura, la Polizia Postale, i Carabinieri, le aziende sanitarie e universitarie, diversi Comuni etnei e numerose realtà del terzo settore. Un fronte compatto e trasversale che agisce in nome di tutte quelle donne che, troppo spesso, restano in silenzio. Il protocollo si inserisce nel progetto FutuRAE, finanziato dal Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio, e rappresenta oggi una delle più solide esperienze interistituzionali italiane contro la violenza di genere.

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