Anche i migliori gourmet ne sono stupefatti | I formaggi etnei e il segreto che li rende unici
Dai pascoli dell’Etna alle tavole di Catania: i formaggi vulcanici conquistano l’Italia. Una tradizione che sorprende da secoli.

Sotto il vulcano, un’arte antica che resiste
Sulle pendici dell’Etna, il vulcano attivo più alto d’Europa, si custodisce una delle tradizioni casearie più affascinanti e autentiche di Sicilia. I piccoli centri come Zafferana Etnea, Milo, Adrano, Belpasso, Nicolosi e altri ancora, da secoli producono formaggi utilizzando latte crudo di pecora, mucca e capra, arricchito dai pascoli ricchi di minerali vulcanici, che danno al prodotto finale un sapore unico e irripetibile.
Il latte dei crateri: la biodiversità che fa la differenza
Il terreno lavico etneo è un concentrato naturale di ferro, magnesio, potassio e silicio. Questo si riflette nella vegetazione, che nutre capre e pecore in libertà. Il risultato? Latte profumato, saporito, denso, che i pastori locali trasformano con metodi tramandati da generazioni. Ogni microzona ha le sue varianti, ma la tecnica di lavorazione manuale e la stagionatura lenta sono comuni a tutta la zona etnea.
I formaggi catanesi più noti (e sorprendenti)
Tra le specialità etnee più rinomate troviamo:
- Pecorino etneo, dal gusto deciso e leggermente piccante
- Ricotta salata affumicata, spesso aromatizzata con fumo di faggio
- Caprino fresco, dal sapore delicato
- Provola
- Tumazzu: un formaggio antico, compatto e sapido, oggi riscoperto dagli chef
Molti di questi prodotti vengono ancora realizzati in piccole masserie familiari, fuori dai circuiti industriali.
Dalla lava al mercato: il viaggio dei formaggi verso Catania
I formaggi etnei arrivano freschi ogni settimana nei mercati storici di Catania, come la Fera ‘o Luni e la Piscaria, dove i catanesi si accalcano per assaggiare e acquistare i prodotti “di montagna”. Il legame tra città e montagna è fortissimo: molte famiglie da generazioni hanno contatti diretti con i pastori, e ogni formaggio ha una storia di fiducia dietro l’etichetta.
Catanesi e formaggi: un culto identitario
Per i catanesi, il formaggio non è solo cibo: è memoria, identità, rito familiare. Che sia grattugiato sulla pasta alla Norma, servito con miele alle cene estive, o protagonista di taglieri conviviali, è sempre un simbolo di appartenenza. Nei piccoli paesi dell’Etna, le fiere e sagre del formaggio sono momenti sacri: eventi che celebrano un’eredità culturale e gastronomica millenaria.
Tradizione sì, ma anche innovazione (con un’anima green)
Oggi, molti giovani catanesi stanno recuperando le antiche masserie dei nonni, avviando aziende agricole sostenibili, con attenzione alla filiera corta e al biologico. Alcune produzioni casearie dell’Etna sono già presidio Slow Food, e altre sono state esportate in Francia, Germania, Belgio, ottenendo riconoscimenti internazionali.