Una scoperta che lascia senza parole | Il mistero sepolto sotto Francavilla di Sicilia

Scopri l'enigmatico sito greco di Francavilla di Sicilia: tra reperti unici e misteri irrisolti, un viaggio nel cuore dell'antica Sicilia.

A cura di Paolo Privitera
29 maggio 2025 21:00
Una scoperta che lascia senza parole | Il mistero sepolto sotto Francavilla di Sicilia - Foto: Givi
Foto: Givi
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Un sito archeologico avvolto nel mistero

Nel cuore della Valle dell'Alcantara, a pochi chilometri da Catania, si trova un sito archeologico che ha suscitato l'interesse di studiosi e appassionati: Francavilla di Sicilia. Qui, a partire dal 1979, sono emersi resti di un insediamento greco di notevole importanza, ancora oggi non identificato con certezza. Tra i reperti rinvenuti spiccano pinakes votivi, ceramiche attiche e monete, testimonianze di una civiltà fiorente che abitava la zona tra il VI e il III secolo a.C. ​

Il M.A.FRA: custode della memoria

Per valorizzare e conservare questi preziosi reperti, è stato inaugurato nel 2020 il Museo Archeologico di Francavilla di Sicilia (M.A.FRA), ospitato nello storico Palazzo Cagnone. Il museo offre un percorso espositivo immersivo che guida il visitatore attraverso la storia dell'insediamento, con sale dedicate ai culti di Demetra e Kore, alla vita quotidiana e alle pratiche funerarie dell'epoca. ​

Kallipolis: la città perduta?

Una delle ipotesi più affascinanti è che il sito di Francavilla possa coincidere con la leggendaria Kallipolis ("bella città"), menzionata da Erodoto e distrutta nel 403 a.C. dal tiranno siracusano Dionisio I. Sebbene la localizzazione esatta di Kallipolis rimanga incerta, alcuni studiosi suggeriscono che l'insediamento di Francavilla, per la sua posizione strategica lungo il fiume Alcantara e la ricchezza dei reperti, possa essere un candidato plausibile. ​

Una curiosità affascinante

Durante gli scavi, è emerso un santuario dedicato a Demetra e Kore, con numerosi pinakes raffiguranti scene di riti misterici legati al ciclo della vita e della fertilità. Questi reperti offrono uno spaccato unico sulle pratiche religiose dell'antica Sicilia greca e testimoniano l'importanza spirituale del sito.

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