Omicidio Elena Del Pozzo: nuovo processo per Martina Patti

A soli 4 anni Elena Del Pozzo lascia questa terra per mano della madre, Martina Patti: prima il finto rapimento, poi la confessione in lacrime

A cura di redazionemd
14 aprile 2025 20:18
Omicidio Elena Del Pozzo: nuovo processo per Martina Patti -
Condividi

È cominciato davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Catania il processo di secondo grado a Martina Patti, la 26enne condannata in primo grado a 30 anni di reclusione per aver ucciso la figlia Elena, di appena cinque anni. Il delitto risale al giugno 2022, a Mascalucia, nel Catanese.

Durante la prima udienza, Patti, collegata in videoconferenza, ha manifestato tramite i suoi legali – gli avvocati Tommaso Tamburino e Gabriele Celesti – la volontà di rilasciare dichiarazioni spontanee. La Corte ha quindi disposto la sua presenza in aula per la prossima udienza, fissata per il 14 maggio.

Le accuse: omicidio premeditato, occultamento e simulazione di reato

Martina Patti è imputata per omicidio premeditato aggravato, occultamento di cadavere e simulazione di reato. Le indagini dei carabinieri del comando provinciale di Catania hanno ricostruito una dinamica agghiacciante, smontando la versione iniziale fornita dalla donna.

Patti aveva infatti denunciato un rapimento fittizio, sostenendo che la figlia fosse stata portata via da sconosciuti all’uscita dell’asilo. Ma l’inchiesta ha rivelato un altro scenario: la bambina sarebbe stata uccisa e sepolta in un campo vicino casa, all’interno di cinque sacchi neri, utilizzando una pala e un piccone.

La ricostruzione del giorno dell’omicidio

Il giorno del delitto, Elena aveva dormito dai nonni paterni. La mattina successiva, una zia l’aveva accompagnata all’asilo, da dove la madre l’aveva poi ripresa. Secondo gli inquirenti, Patti sarebbe tornata a casa con la bambina, per poi uscire di nuovo in auto e creare un diversivo, rientrando successivamente per compiere l’omicidio in un terreno abbandonato poco distante.

Subito dopo, avrebbe messo in scena il falso sequestro: ha telefonato ai genitori e all’ex compagno Alessandro Del Pozzo, padre di Elena, prima di presentarsi dai carabinieri per sporgere denuncia. Tentò anche di collegare il presunto rapimento a minacce anonime ricevute nel 2021, ma la sua versione è crollata sotto il peso delle prove e delle contraddizioni emerse durante le indagini.

Il dolore della famiglia e la richiesta di giustizia

Al processo si sono costituiti parte civile il padre di Elena e i nonni paterni, rappresentati dall’avvocata Barbara Ronsivalle.

Martina Patti ha confessato l’omicidio, ma non ha mai spiegato il movente del gesto che ha sconvolto la comunità siciliana e l’intero Paese. La nuova udienza del 14 maggio potrebbe essere decisiva per far luce su eventuali elementi rimasti oscuri e ascoltare, finalmente, le parole dell’imputata.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Il Fatto di Catania sui social