La pappanozza che Montalbano adorava | Il piatto siciliano che ti farà innamorare

La "pappanozza" è una prelibatezza siciliana che ha conquistato tutti, anche Montalbano. Scopri di cosa si tratta e come prepararla con ingredienti semplici.

A cura di Paolo Privitera
02 marzo 2025 15:00
La pappanozza che Montalbano adorava | Il piatto siciliano che ti farà innamorare -
Condividi

La "pappanozza": un piatto che sa di Sicilia

La "pappanozza" è uno di quei piatti che raccontano la Sicilia attraverso sapori semplici e genuini. Nato dalla tradizione povera, è un piatto che ha il potere di evocare il calore delle case siciliane. La preparazione è fatta con patate e cipolle, cucinate insieme, schiacciate e condite con pochi e semplici ingredienti: olio, aglio, sale e pepe. Quello che ne risulta è un piatto che, pur nella sua semplicità, è un vero e proprio comfort food. È la tradizione siciliana che resiste e che ha conquistato anche una grande penna, quella di Andrea Camilleri.

La ricetta semplice e irresistibile

Preparare la pappanozza è facilissimo, ma la sua bontà è indescrivibile. Dopo aver fatto cuocere insieme le patate e le cipolle, è il momento di schiacciarle con una forchetta fino a ottenere una consistenza simile a quella del purè. Poi basta aggiungere il giusto condimento: un po’ di olio extravergine d’oliva, aceto, un pizzico di sale, e naturalmente, pepe nero. Il risultato è un piatto che, pur essendo semplice, ti sorprenderà. Se vuoi aggiungere un tocco in più, puoi provare a unire qualche ingrediente extra, come tonno sott’olio, capperi o formaggio cremoso.

Curiosità: la pappanozza di Montalbano

La curiosità più interessante riguarda la presenza di questa ricetta nei libri di Camilleri. In particolare, ne "La Vampa d’agosto", uno dei romanzi più noti del Commissario Montalbano, Camilleri descrive la pappanozza come uno dei piatti preferiti dal suo protagonista. La preparazione del piatto è raccontata nei dettagli nel libro: “Adelina gli aviva priparati la pappanozza. Cipuddre e patate fatte bollire assieme a longo, po’ messe dintra a un piatto e pressate con la parti convessa di una forchetta fino a quanno addivintavano un miscuglio”. Un piatto che Montalbano mangiava per sentirsi leggero, lontano dai pasti complessi, ma altrettanto gustoso.

Il Fatto di Catania sui social