Il segreto della Catania medievale | Le antiche mura e le porte scomparse che proteggevano la città

Scopri le antiche mura e le porte scomparse di Catania, testimonianze di un passato ricco di storia e trasformazioni.

A cura di Paolo Privitera
03 marzo 2025 18:00
Il segreto della Catania medievale | Le antiche mura e le porte scomparse che proteggevano la città -
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Catania, con la sua storia millenaria, nasconde tra le pieghe del tempo segreti affascinanti. Le antiche mura e le porte scomparse che un tempo proteggevano la città raccontano storie di difesa, potere e trasformazioni urbanistiche.

Le mura di Carlo V: una fortificazione imponente

Nel XVI secolo, sotto il regno dell'imperatore Carlo V, Catania fu dotata di una possente cinta muraria per difendersi dalle incursioni turche. Queste mura, realizzate in pietra lavica, erano munite di undici bastioni e otto porte d'accesso. I lavori iniziarono nel 1553 sotto la direzione dell'architetto Antonio Ferramolino. 

Le porte scomparse: ingressi monumentali perduti

Tra le porte storiche di Catania, molte sono andate perdute a causa di eventi naturali e trasformazioni urbane. Ad esempio, la Porta della Decima, una delle più importanti nella storia della città, non esiste più. 

La scomparsa delle mura: eruzioni e terremoti devastanti

Le mura di Catania subirono gravi danni a causa dell'eruzione dell'Etna del 1669 e del terremoto del 1693. Questi eventi naturali, seguiti da interventi umani, portarono alla quasi totale scomparsa delle fortificazioni originarie.

Resti visibili: tracce di un passato glorioso

Nonostante la distruzione, alcuni resti delle antiche mura sono ancora visibili in città. Ad esempio, la Porta di Carlo V, situata in piazza Pardo, è l'unica delle sette porte originali ancora esistente.

Curiosità: la Porta di Ferro e il suo misterioso nome

Una delle porte scomparse di Catania era la Porta di Ferro, così chiamata per la grata metallica che la chiudeva. Secondo la tradizione, questa grata fu ottenuta come bottino dalla conquista di Tunisi nel 1535 da parte di Carlo V.

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