Smog a Catania | Una situazione sempre più critica
Il rapporto di Legambiente "Mal’Aria di città 2025" evidenzia le criticità ambientali catanesi, ecco in che posizione si trova Catania

L’inquinamento atmosferico continua a essere una delle più gravi emergenze ambientali in Italia, e la Sicilia non fa eccezione. Il recente rapporto di Legambiente, "Mal’Aria di città 2025", evidenzia come molte città italiane siano ancora lontane dai limiti che entreranno in vigore nel 2030, previsti dalla nuova Direttiva europea sulla qualità dell’aria. I dati mostrano un incremento degli sforamenti dei livelli di polveri sottili (Pm10), con gravi ripercussioni sulla salute pubblica e sull’ambiente.
Un peggioramento su scala nazionale
Nel 2024, la situazione dello smog in Italia è peggiorata rispetto all’anno precedente. Il numero di città che hanno superato i limiti giornalieri di Pm10 è passato da 18 a 25 su un totale di 98 centri urbani monitorati. Tra le città più inquinate spiccano Frosinone e Milano, con 68 giorni di sforamenti, seguite da Verona (66) e Vicenza (64). Anche il biossido di azoto (NO2) rappresenta una seria minaccia: il 45% dei capoluoghi italiani non rispetta i nuovi valori previsti per il 2030, con criticità particolari a Napoli, Palermo, Milano e Como.
Catania tra le città più inquinate della Sicilia
A Catania, la stazione di monitoraggio di viale Vittorio Veneto ha registrato il maggior numero di sforamenti nell’isola: ben 46 giorni oltre il limite di 50 microgrammi per metro cubo di Pm10. Inoltre, la stessa centralina ha rilevato 42 superamenti della soglia media annuale di NO2 (40 µg/mc), sottolineando una situazione allarmante per la qualità dell’aria. Secondo le previsioni, con i nuovi limiti europei, tutte le città siciliane (tranne Enna) saranno fuorilegge, e Catania dovrà ridurre le concentrazioni di Pm10 del 35% per rientrare nei parametri del 2030. Gli esperti sottolineano l’urgenza di adottare misure drastiche per migliorare la qualità dell’aria e tutelare la salute pubblica.