La banda di Robin Hood colpisce Catania | Difesa dei cittadini o attacco al turismo?
Robin Hood contro la turistificazione: proteste a Catania contro l’aumento di affitti e costi della vita. I dettagli delle azioni e il loro messaggio
Gli attivisti della rete anonima Robin Hood continuano le loro azioni contro la cosiddetta “turistificazione” delle città italiane. Dopo aver colpito a Palermo, il gruppo ha scelto Catania come nuova tappa delle loro proteste, criticando l’aumento dei costi della vita e degli affitti causato, secondo loro, dalla crescita del turismo. La loro visione è chiara: difendere gli abitanti locali dai cambiamenti economici e sociali che, a loro avviso, minacciano l’identità stessa delle città.
Una protesta silenziosa, ma incisiva
Durante la notte, i membri di Robin Hood hanno agito nel cuore del centro storico catanese, posizionando adesivi su diverse strutture ricettive. Le proteste si accompagnano a gesti più diretti: i partecipanti, muniti di un kit informativo, hanno sabotato i locker di alcuni B&B, utilizzando colla e tronchesine per renderli inutilizzabili. Queste iniziative non sono isolate, ma si inseriscono in un movimento più ampio che cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi del turismo di massa.
Il messaggio degli attivisti: “Sabota la ‘trolley city’”
Nel comunicato ufficiale, gli attivisti hanno spiegato le loro motivazioni con toni forti e decisi. “Ci piacciono i turisti che arrivano sorridenti, ma non quelli che trasformano la città in una ‘trolley city’” – dichiarano, denunciando aumenti degli affitti fino all’80%, l’esclusione di famiglie e studenti dalle abitazioni centrali, e la perdita dell’identità locale. La loro protesta vuole essere un grido d’allarme contro un sistema che, secondo loro, “toglie ai poveri per dare ai ricchi”. Concludono il loro messaggio invitando i cittadini a opporsi a un modello di turismo che definiscono invasivo e distruttivo per la comunità locale.