Omicidio di Kelly Egbon | La verità dietro un presunto incidente

Omicidio a Schio: Kelly Egbon, 32enne nigeriano, trovato morto dissanguato. Arrestata una persona molto vicina alla vittima. Ecco i dettagli della ricostruzione del caso

A cura di Simona Lo Certo
09 gennaio 2025 08:47
Omicidio di Kelly Egbon | La verità dietro un presunto incidente
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La vicenda di Kelly Egbon, 32enne nigeriano trovato morto dissanguato nel suo appartamento di Schio (Vicenza), ha preso una svolta drammatica. Inizialmente classificato come un tragico incidente – una caduta su un tavolo di vetro – il caso si è rivelato ben più complesso. La dinamica inizialmente descritta dalla fidanzata, Queen Enabuele, sua connazionale di 36 anni residente a Catania, non aveva convinto gli inquirenti, che hanno deciso di approfondire le indagini. Grazie all’accurato lavoro dei carabinieri e della Procura di Vicenza, si è fatta luce su una vicenda segnata da tensioni, violenza e un tragico epilogo.

Le incongruenze nelle dichiarazioni e la svolta nelle indagini

Queen Enabuele aveva dichiarato che il compagno fosse caduto accidentalmente sul tavolo dopo aver sentito un forte boato, trovandolo poi privo di vita in un mare di schegge. Tuttavia, alcuni dettagli non tornavano: la ferita alla coscia sinistra di Egbon risultava incompatibile con i frammenti di vetro e riconducibile piuttosto a una lama affilata. Le mani e i vestiti insanguinati della donna, un coltello sporco trovato in cucina con il manico spezzato e il referto del medico legale hanno smontato la versione iniziale. Una lunga notte di interrogatori ha portato infine alla confessione della donna, che ha dichiarato di aver reagito a un’aggressione del compagno, culminata nella colluttazione fatale.

La ricostruzione finale e il fermo per omicidio

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Egbon, in stato di alterazione dovuto all’alcol, avrebbe aggredito la compagna cercando di colpirla con un coltello. Enabuele, nel tentativo di difendersi, avrebbe afferrato l’arma, provocando una ferita mortale alla coscia dell’uomo che ha reciso l’arteria femorale. Nonostante l’allarme lanciato ai soccorsi, non c’è stato nulla da fare. La Procura di Vicenza ha disposto un fermo per omicidio pluriaggravato e la donna è stata trasferita al carcere di Verona. Un caso che scuote profondamente e solleva interrogativi sui rapporti interpersonali e le dinamiche di violenza.


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