Colpiti i pezzotti per streaming illegale | In corso 89 perquisizioni dalla Polizia di Catania

La Polizia di Catania ha smantellato una vasta rete di pirateria audiovisiva. Scopri i dettagli dell'operazione "Takendown" contro lo streaming illegale

A cura di Simona Lo Certo
28 novembre 2024 10:06
Colpiti i pezzotti per streaming illegale | In corso 89 perquisizioni dalla Polizia di Catania
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L’operazione “Takendown”, condotta dalla Polizia di Stato di Catania e coordinata dalla Procura della città siciliana, rappresenta una delle più vaste azioni contro la pirateria audiovisiva mai realizzate in Italia e in Europa. La sua portata è straordinaria, poiché ha smantellato la rete criminale più diffusa a livello transnazionale, accusata di alimentare il mercato delle IPTV illegali, che conta oltre 22 milioni di utenti nel mondo.

Perquisizioni internazionali e la collaborazione europea

L’operazione ha visto l’intervento di oltre 270 agenti della polizia postale, che hanno eseguito 89 perquisizioni in 15 regioni italiane, mentre 14 perquisizioni sono state effettuate in vari paesi europei tra cui Regno Unito, Olanda, Svezia, Svizzera, Romania e Croazia. In particolare, in Croazia sono state emesse ordinanze di custodia cautelare per 11 indagati. Le indagini, che hanno richiesto una stretta collaborazione con le forze di polizia straniere, hanno fatto emergere una struttura organizzativa altamente specializzata, impegnata nella distribuzione di contenuti audiovisivi pirata.

Lo smantellamento di una rete globale di pirateria

Nell’ambito dell’operazione, la polizia ha individuato e sequestrato oltre 2.500 canali illegali e numerosi server che trasmettevano segnali pirata in tutta Europa, generando un giro di affari illegale superiore ai 250 milioni di euro al mese. Il gruppo criminale, che operava su scala mondiale, è accusato di associare attività di streaming illegale, frode informatica, riciclaggio di denaro e accesso abusivo a sistemi informatici. Oltre a questa vasta operazione di smantellamento, sono stati sequestrati oltre 1,65 milioni di euro in criptovalute e 40.000 euro in contante. La Procura di Catania ha sottolineato come questo colpo rappresenti un passo fondamentale nella lotta alla pirateria, che danneggia gravemente le aziende legittime operanti nel settore audiovisivo, provocando danni economici per oltre 10 miliardi di euro.

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