Giovani detenuti a Bicocca imitano i grandi: fuoco alla cella intossicando due agenti

Dovrebbe essere un luogo di riabilitazione sociale ma non c’è sorpresa nelle azioni dei detenuti del carcere minorile Bicocca: incendio in cella per il gusto del dolo intossicando gli agenti

A cura di redazionemd
26 ottobre 2024 22:20
Giovani detenuti a Bicocca imitano i grandi: fuoco alla cella intossicando due agenti
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Nella serata di giovedì, intorno alle 20:00, un giovane detenuto di origine nordafricana ha appiccato il fuoco agli arredi della propria cella all’interno del carcere minorile di Bicocca. Le fiamme, alimentate da materiali presenti nella cella, hanno provocato una densa nube di fumo, che ha rapidamente invaso l’intera sezione. Il materasso, teoricamente ignifugo, ha contribuito all’emissione di fumi tossici, mettendo a rischio la salute dei dieci detenuti presenti nella stessa sezione.

Agenti in azione: intervento tempestivo e salvataggio dei detenuti

Grazie al rapido intervento degli agenti di polizia penitenziaria, privi di attrezzatura adeguata ma pronti a intervenire, l’incendio è stato arginato in tempo. L’autore del gesto è stato tratto in salvo, insieme agli altri detenuti, ormai in preda al panico per il fumo denso che aveva reso l’aria irrespirabile. Tuttavia, due agenti hanno riportato intossicazioni a causa del fumo e sono stati trasportati in ospedale, ricevendo cure mediche prima di essere dimessi.

La denuncia del Sappe: condizioni insostenibili e appello alla sicurezza

Francesco Pennisi, delegato nazionale del Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria (Sappe), ha espresso forte preoccupazione, sottolineando come eventi simili siano il segno di una situazione ormai fuori controllo. Il Sappe denuncia un persistente senso di abbandono da parte delle istituzioni, con agenti esposti quotidianamente a pericoli senza le necessarie garanzie di sicurezza.

Necessità di interventi immediati e “tolleranza zero” nelle carceri

Donato Capece, segretario generale del Sappe, ha ribadito l’urgenza di misure concrete per ristabilire l’ordine nelle strutture penitenziarie, in particolare in Sicilia, dove si registra una crescente tensione e violenza. Capece chiede l’introduzione di regole più severe per la gestione dei detenuti violenti, evidenziando l’importanza di una “tolleranza zero” per chi viola le regole anche in detenzione. “Servono azioni efficaci e immediate per garantire sicurezza e rispetto all’interno delle carceri,” ha concluso Capece, esprimendo il suo appello alle istituzioni per un intervento deciso.

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