Catania in fermento | La protesta degli universitari segna un punto di non ritorno per i diritti dei lavoratori

Ecco i motivi dello stato di agitazione del personale tecnico-amministrativo e bibliotecario dell'Università degli Studi di Catania

A cura di Simona Lo Certo
25 ottobre 2024 13:01
Catania in fermento | La protesta degli universitari segna un punto di non ritorno per i diritti dei lavoratori
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Il 23 ottobre 2024, le Organizzazioni Sindacali (OO.SS.) e la Rappresentanza Sindacale Unitaria (RSU) dell’Università degli Studi di Catania si sono riunite in un’assemblea sindacale partecipata con il personale dell’Ateneo, per discutere questioni urgenti riguardanti il mondo del lavoro universitario.

L’assemblea, che si è svolta dalle 11:30 alle 14:30, ha avuto come ordine del giorno temi cruciali, tra cui la contrattazione integrativa d’Ateneo per il triennio 2022-2023-2024, le problematiche legate agli Istituti contrattuali del CCNL e la necessità di un confronto sul nuovo CCNL.

Al termine dei lavori, i partecipanti hanno deciso all’unanimità di proclamare lo stato di agitazione sindacale del personale tecnico, amministrativo e bibliotecario, motivato da diverse problematiche che minacciano il benessere dei lavoratori e la qualità del servizio offerto dall’università.

Tra le principali ragioni alla base di questa proclamazione vi è il grave ritardo nella sottoscrizione del Contratto Collettivo Integrativo (CCI) per gli anni 2022-2023. Dopo due anni di attesa, i lavoratori non hanno ancora ricevuto certezze riguardo all’erogazione dei compensi, a causa della mancata destinazione delle risorse necessarie da parte dell’amministrazione.

L’assemblea ha espresso un forte dissenso nei confronti di una proposta di retribuzione ridotta, che non tiene conto delle aspettative legittime dei lavoratori, soprattutto alla luce degli impegni assunti dall’amministrazione.

In aggiunta, le OO.SS. e la RSU hanno evidenziato la necessità di calendarizzare incontri riguardanti importanti regolamenti per il personale, tra cui la regolamentazione delle progressioni di carriera e la modifica del regolamento della premialità. Tali richieste sono state ignorate fino ad oggi, aggravando la frustrazione dei lavoratori. Le problematiche non si limitano al solo aspetto economico: tra le emergenze segnalate ci sono questioni relative al riconoscimento degli scatti biennali ai CEL e alla necessità di affrontare i criteri di micro-organizzazione all’interno dell’amministrazione centrale. Molti di questi problemi attendono una soluzione che appare sempre più urgente e necessaria.

Alla luce di quanto esposto, le OO.SS. e la RSU hanno richiesto formalmente l’attivazione delle procedure di conciliazione ai sensi della Legge n. 146/1990, per tentare di risolvere le controversie in corso.

Se tali richieste non dovessero trovare accoglimento o se il tentativo di conciliazione risultasse infruttuoso, le Organizzazioni Sindacali hanno preannunciato la possibilità di adottare ulteriori forme di protesta. In vista di un’assemblea sindacale autoconvocata per il giorno 11 novembre 2024, le OO.SS. hanno chiesto all’amministrazione di sospendere tutte le attività formative del personale, consentendo così a tutti i lavoratori di partecipare all’incontro.

È stata inoltre richiesta la disponibilità di un’aula adeguata presso il palazzo centrale per ospitare l’assemblea. Lo stato di agitazione del personale tecnico, amministrativo e bibliotecario dell’Università degli Studi di Catania rappresenta un segnale chiaro della necessità di un confronto costruttivo tra le parti.

Le OO.SS. e la RSU sono pronte a continuare a lottare per garantire i diritti dei lavoratori, auspicando che l’amministrazione accetti di avviare un dialogo che porti a soluzioni concrete e tempestive.

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