Accoltellamento del parente per l’eredità a Picanello: carcere solo per uno degli autori

Dal Tribunale di Catania giunge la sentenza nei confronti dei due uomini. Le indagini sono scattate dopo la segnalazione dei medici dell’ospedale Cannizzaro: nomi e dettagli

A cura di redazionemd
14 ottobre 2024 20:38
Accoltellamento del parente per l’eredità a Picanello: carcere solo per uno degli autori
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A Catania, nel quartiere di Picanello, due uomini sono stati arrestati con l’accusa di tentato omicidio per futili motivi legati a una disputa ereditaria. I due indagati, Giuseppe Benedetto La Martina di 62 anni e Gaetano Popolo di 52, sono stati identificati come i responsabili dell’accoltellamento di un loro parente. Le indagini sono scaturite da una segnalazione dei medici del pronto soccorso dell’ospedale Cannizzaro, che il 12 ottobre 2021 hanno accolto un uomo in condizioni critiche, con ferite di arma da taglio all’addome e a una gamba.

Il tentativo di depistaggio

Inizialmente, i due arrestati hanno cercato di depistare le indagini fornendo una versione falsa dei fatti. Avrebbero dichiarato agli agenti che il loro parente si era ferito accidentalmente mentre tagliava la carne nella sua abitazione. Tuttavia, la ricostruzione dei fatti si è rivelata essere ben diversa grazie alle indagini condotte dalla squadra mobile e coordinate dalla Procura di Catania.

La vera dinamica: una lite per motivi di eredità

La polizia scientifica è riuscita a ricostruire la vera dinamica dell’accaduto: nei pressi dell’abitazione della vittima si sarebbe verificato un violento litigio tra più persone, legato a questioni di eredità. Dalle parole si sarebbe presto passati ai fatti, culminati nell’accoltellamento. La Martina avrebbe inferto almeno quattro colpi alla vittima, mentre Popolo la tratteneva per immobilizzarla.

Le misure cautelari

A seguito delle prove raccolte, il giudice per le indagini preliminari ha disposto la custodia cautelare in carcere per La Martina e gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico per Popolo. Le indagini, nonostante i tentativi di depistaggio, hanno permesso di portare alla luce il movente e la dinamica dell’aggressione.

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