Da obbligo di firma a arresto: un 54enne catanese si trova ora ad affrontare una pena severa.

Scopri la crescente spirale di eventi che ha portato un 54enne catanese dalla firma obbligatoria al carcere. ⚖️🚔

A cura di Redazione
21 agosto 2024 09:41
Da obbligo di firma a arresto: un 54enne catanese si trova ora ad affrontare una pena severa.
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Dall’obbligo di firma al carcere: eseguito l’aggravamento della pena per un 54enne catanese

Catania – Gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza “Centrale” hanno eseguito un provvedimento di aggravamento della pena per un uomo di 54 anni di Catania, noto alle forze dell’ordine per precedenti penali. La decisione è stata presa dalla Corte d’Appello di Catania, che ha ritenuto opportuno sostituire la misura cautelare precedente – l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria – con la custodia in carcere.

La causa principale di questo inasprimento della pena risale alla condotta tenuta dall’individuo negli ultimi mesi. Dopo aver scontato un anno di carcere per rapina, e pur essendo stato condannato a un totale di 2 anni e 8 mesi di reclusione, l’uomo aveva ottenuto un regime di misura alternativa, che prevedeva l’obbligo di firma presso la Polizia. Tuttavia, questa concessione non è stata rispettata.

Indagini successive hanno portato alla scoperta di gravi indizi di colpevolezza per due furti compiuti nel comune di Vittoria, nei primi mesi dell’anno. In entrambi i casi, il 54enne avrebbe sottratto carte di credito a ignari cittadini mentre questi effettuavano operazioni presso un bancomat di un ufficio postale e in un istituto bancario.

La risoluzione dei furti è stata facilitata dall’analisi delle immagini delle videocamere di sorveglianza degli sportelli prelievo e dalle denunce sporte dalle vittime, che hanno permesso di risalire rapidamente all’identità del malfattore. Queste attività criminose si sono verificate durante il periodo in cui l’uomo beneficiava di una misura alternativa, lasciando i magistrati preoccupati per il rischio di recidiva.

Di conseguenza, la Corte ha stabilito che l’unica soluzione appropriata fosse il ripristino della detenzione in carcere, per garantire la sicurezza della comunità e prevenire ulteriori reati. Gli agenti del Commissariato “Centrale” hanno quindi rintracciato il 54enne nella sua abitazione e, dopo aver completato gli adempimenti di rito negli Uffici di Polizia, lo hanno condotto in carcere.

Questa vicenda sottolinea l’importanza del monitoraggio delle misure alternative al carcere e della reazione delle autorità nel gestire individui con precedenti penali, evidenziando una crescente attenzione per la sicurezza pubblica nella provincia di Catania.

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