Solo i catanesi sanno cosa insegna "u triulu" e come approfittarne
Se sai cosa insegna "u triulu" allora sei un vero catanese; se no scopri questo antico, ma sempre attuale detto noto a Catania
A Catania “U triulu insigna a chianciri”
Se sei a Catania e chiedi ad un passante che cos’è u triulu e cosa insegna, lui ti spiegherà che è solo soffrendo che si impara a piangere.
Secondo il significato letterale di questo detto infatti, “La sofferenza insegna a piangere“, come dimostrato da tutti coloro che per motivi personali ed esistenziali, hanno dovuto toccare il fondo prima di risorgere dalle ceneri come la fenice e come la città di Catania.
È vero infatti che il catanese forte e determinato sa bene come affrontare le situazioni peggiori senza perdere la speranza, ma soprattutto sapendo trovare la soluzione più adeguata al singolo caso.
Per lui insomma, è proprio u triulu la valvola di sfogo che lo spinge a non mollare e che da tempi antichi lo induce a risollevarsi. Ecco in che modo.
Ma perché per i catanesi u triulu è così importante?
Alcuni non sanno pronunciare questo termine che invece è molto conosciuto soprattutto da chi ne conosce il vero significato e da chi ha affrontato un triulu.
Anche in questo caso la sua etimologia è da rintracciare nella lingua latina e nel termine trìbulus, che ha la stessa base della parola inglese trouble e che oggi è identificabile nell’italiano tribolo. Per i Romani esso era il nome dato sia alla pianta Tribulus terrestris in cinque cocchi spinosi, sia all’apparecchio di ferro a forma di palla, che aveva delle punte sporgenti, usato per contrastare l’avanzata della cavalleria nemica in battaglia.
Diffusosi in diverse aree, il termine triulu ha mantenuto questo suo senso “pungente” e negativo, rivalutato dai catanesi però come soluzione concreta alle sventure della vita o, in certi casi, come opposto do spassu che, come si sa bene a Catania, si trova fuori, mentre u triulu resta a casa.
Ma questa è un’altra storia…o un altro detto!