Festa di Sant'Agata: Qual è il Vero Significato dei Fuochi da "Sira o Tri"?
Nella festa di Sant'Agata è ricorrenza sparare i fuochi d'artificio detti "fuochi da sira o tri". Ma qual è il loro significato?
Ogni anno, il 3 febbraio, tantissimi devoti e fedeli attendono con ansia i famosi fuochi “da sira o tri“, il magnifico e luminoso gioco pirotecnico che illumina il cielo di Catania a conclusione della prima giornata di festa di Sant’Agata. Come tradizione vuole, ad accompagnare i fuochi è la musica dell’orchestra del Teatro Bellini di Catania, che a ritmo scandisce ogni colpo sparato in modo sincrono e che scandisce con il suo concerto i tempi di uno spettacolo che tiene tutti a testa all’insù.
Sebbene quest’anno non sarà possibile ammirare i fuochi, il vero devoto non perde la speranza e sa rifugiarsi nel ricordo delle feste passate, quando non vedeva l’ora di scoprire il gioco di luci e suoni creato appositamente per svegliare la Santuzza e ricordarle di tenersi pronta per l’alba dell’indomani.
Come sicuramente saprete, in occasione della festa vengono sparati i…
Fuochi D’artificio da “Sira o Tri”
Tradizione vuole che i fuochi “da sira o tri” vengano sparati nella centralissima Piazza Duomo, proprio di fronte alla Cattedrale dov’è riposto il busto reliquario di Sant’Agata. Da sempre, l’organizzazione dello spettacolo pirotecnico e musicale è resa possibile dall’impegno e dalla devozione dei cittadini e dei rappresentanti delle diverse organizzazioni sociali, che si prodigano per raccogliere le offerte e i fondi necessari all’allestimento generale.
La sera del 3 febbraio non è però solo l’evento di chiusura della prima giornata di festa di Sant’Agata, ma rappresenta e offre alla cittadinanza di Catania un’occasione per scendere “al centro”, incontrarsi con amici e parenti e condividere profumi, suoni e sapori che caratterizzano la tradizionale e folcloristica festa di Sant’Agata. E mentre i balconi dei nobili e antichi palazzi della centrale Piazza Duomo si popolano di autorità e illustri ospiti, le varie troupe televisive si mischiano tra la folla dei fedeli per carpire curiosità ed emozioni dal basso, ogni devoto ricorda che la sua Patrona è stata martirizzata sulla brace e che è lei che da lassù vigila sul fuoco del vulcano Etna e protegge la città di Catania come ha fatto in passato.
La luce dei fuochi di Sant’Agata non illuminerà i volti della folla dei devoti, ma di sicuro anche quest’anno riuscirà a splendere nei cuori di chi ha fede e crede che, nonostante l’emergenza, i colori delle zone e le limitazioni anti contagio, la festa di Sant’Agata sarà comunque un successo e la santa protettrice di Catania riceverà lo stesso onore e gloria.
Foto di Salvo Puccio