Controllo fiscale, Catania è la città italiana che spende di meno
Secondo i dati di Openbilanci, Catania è la città italiana che spende di meno nei controlli fiscali. Ecco i dettagli
Si parla molto spesso di evasione fiscale e di controlli che le autorità competenti effettuano per cercare di limitare il fenomeno diffuso.
In Italia, i Comuni dedicano in media oltre 26 euro per ciascun cittadino ai controlli fiscali relativi a imposte come l’Imu e la Tari, ma sembra che, tra le città metropolitane italiane, Catania abbia registrato la spesa più bassa.
Secondo i dati di Openbilanci, la spesa media dei Comuni italiani per i controlli fiscali è di 26,12 euro a persona, mentre quella di Catania è pari a 6,19 euro pro-capite a fronte dei 66 euro di Ragusa, la quale è risultata essere la città in Sicilia che ha destinato più fondi per persona.
Pur avendo una delle tasse sui rifiuti più alte tra le città metropolitane, la spesa per recuperare le somme è notevolmente inferiore, ammontando a soli 6,19 euro pro-capite.
Messina si distingue per aver quasi raddoppiato la media italiana, raggiungendo i 51,72 euro pro-capite. La città nonché capoluogo etneo si posiziona dietro a altre metropoli come Napoli, Roma, Genova e Bari, che registrano comunque cifre superiori alla media nazionale.
Un altro dato, insomma, su cui riflettere e alla quale bisognerebbe porre maggiore attenzione.