All’ospedale San Marco l’intervento chirurgico permette ad Aurora di aprire la bocca dopo 16 anni
Aurora, affetta dalla Sindrome di Nager, riacquista la capacità di aprire la bocca dopo l’intervento chirurgico all’ospedale San Marco di Catania
Aurora (nome di fantasia), dopo 16 lunghi anni di vita senza la possibilità di aprire la bocca dalla nascita, ha finalmente recuperato la funzionalità grazie a uno straordinario intervento di chirurgia maxillo-facciale presso l’ospedale San Marco di Catania. È il primo caso del genere in Sicilia e il sesto in tutt’Italia. Aurora è nata con una grave forma della sindrome genetica di Nager, una condizione così rara che sin dalla fase fetale aveva sviluppato una massa ossea provocando la fusione della mandibola al cranio, impedendole di aprire la bocca.
L’intervento chirurgico di 10 ore è un successo dell’unione di diverse squadre mediche
Questa rivoluzionaria operazione, durata circa dieci ore, è stata resa possibile grazie a una stretta collaborazione multidisciplinare tra varie squadre mediche, lavorando in sinergia per garantire il successo dell’intervento. Il team chirurgico comprendeva specialisti in chirurgia maxillo-facciale, con il supporto di venti anestesisti provenienti dall’Unità Operativa di Rianimazione e dalle sale operatorie, nonché dall’Unità Operativa di Chirurgia Toracica.
La realizzazione di una protesi in titanio, impiantata nella giovane paziente, è stata resa possibile grazie all’impegno finanziario del direttore generale dell’azienda ospedaliera universitaria, Gaetano Sirna. Questa protesi rappresenta un vero e proprio capolavoro di bioingegneria tra i più avanzati. L’ospedale San Marco di Catania si dimostra un centro di eccellenza e un punto di riferimento sicuro per la chirurgia maxillo-facciale, non solo in Sicilia ma anche a livello nazionale.
La vita di Aurora totalmente cambiata dopo 16 anni
Aurora, nata nel 2007, è miracolosamente sopravvissuta grazie all’intervento tempestivo di un anestesista, il quale ha evitato il soffocamento durante il parto. La giovane ha trascorso gran parte della sua vita tra interventi chirurgici per la “distrazione” della mandibola, cioè per allungare orizzontalmente e verticalmente le ossa mascellari. Quest’interventi hanno permesso alla giovane di respirare senza l’ausilio di tubicini tracheotomici, che aveva dovuto utilizzare fin dai due anni di età.
Oggi, dopo anni di viaggi faticosi e trasferte in altre regioni italiane, Aurora è stata finalmente curata a Catania, presso l’ospedale San Marco, a pochi passi da casa. I suoi genitori, Ketty e Gaetano, le sono stati accanto costantemente, sostenendola e incoraggiandola, consapevoli della forza del carattere di Aurora, che ha combattuto senza mai cedere o versare una lacrima. Il loro percorso continua ora con la certezza di poter offrire a loro figlia le cure più appropriate.
Le parole del professore Bianchi
Sull’intervento chirurgico ad Aurora, il professore Bianchi ha aggiunto: «Siamo orgogliosi di questo intervento. Massimo Robiony è un luminare del settore, è colui che ha presentato per la prima volta le protesi facciali in pediatria appena quattro anni fa. Quando gli ho chiesto la collaborazione, per amicizia non ha avuto esitazioni, chiamando con se anche il suo braccio destro. Insieme al nostro preparatissimo staff del San Marco, abbiamo lavorato per mesi allo studio della situazione della nostra straordinaria signorina, con l’ausilio delle nuove tecnologie tridimensionali a disposizione, fino al lieto epilogo del delicatissimo intervento».