Scandalo La Russa: nega la nobiltà della Resistenza e minimizza l'eccidio delle Fosse Ardeatine

L’opinione personale non dovrebbe mai stridere col ruolo istituzionale. La Russa definisce vittime semipensionati di banda musicale, indignazione ANPI

A cura di Marco D'Urso
31 marzo 2023 18:52
Scandalo La Russa: nega la nobiltà della Resistenza e minimizza l'eccidio delle Fosse Ardeatine
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Si può avere un’opinione personale ma non dovrebbe mai stridere col ruolo istituzionale. È il caso di La Russa, il quale durante un’intervista sembrerebbe dimenticare di essere il Presidente del Senato effettuando dichiarazioni che rientrano nell’opinione personale “libera” ma stride fortemente con il ruolo istituzionale “super partes” riguardo gli eventi di via Rasella.

Presidente del Senato La Russa: «Via Rasella pagina tutt’altro che nobile» nei confronti delle vittime

Il Presidente del Senato del Senato Ignazio La Russa in un’intervista dichiara: «Furono uccisi semipensionati di una banda musicale, non nazisti SS» scaturendo diverse polemiche. Nello specifico le dichiarazioni del siciliano sono effettuate nel podcast di Libero “Terraverso”. Al centro dell’intervista? Le critiche alla premier Meloni riguardo l’eccidio delle Fosse Ardeatine riferito a “morti italiani”.

La Russa via Rasella eccidio Fosse Ardeatine 1
La Russa via Rasella eccidio Fosse Ardeatine 1

Ignazio La Russa dichiara: «Via Rasella è stata una pagina tutt’altro che nobile della resistenza, quelli uccisi furono una banda musicale di semi-pensionati e non nazisti delle SS, sapendo benissimo il rischio di rappresaglia su cittadini romani, antifascisti e non. Un attacco pretestuoso (alla Meloni ndr). Tutti sanno che i nazisti hanno assassinato detenuti, anche politici, ebrei, antifascisti e persone rastrellate a caso, certo non gente che collaborava con loro».

Il Presidente del Senato conclude: «Non sarà il primo 25 aprile che celebro, sono andato da ministro della Difesa a rendere omaggio al monumento dei partigiani, ho portato un mazzo di fiori a tutti i partigiani, anche a quelli rossi che come è noto non volevano un’Italia libera e democratica ma volevano un’Italia comunista. Chi muore per un’idea e per una scelta ideale, non può mai essere oggetto di avversione».

La Russa via Rasella eccidio Fosse Ardeatine
La Russa via Rasella eccidio Fosse Ardeatine

La reazione dell’opinione pubblica contro La Russa: dalla Politica all’ANPI

Per la vicecapogruppo del M5s a Montecitorio, Vittoria Baldino: «La vera sfida è non farsi trascinare in questi biechi tentativi di distrazione dai problemi reali. Anche se le dichiarazioni del presidente del Senato sono comunque considerate “revisioniste”, come dice il capogruppo cinquestelle alla Camera Francesco Silvestri». Caustico Carlo Calenda: «Sono ammirato dalla determinazione con cui La Russa sta riuscendo a dimostrare ogni giorno la sua inadeguatezza come presidente del Senato”, scrive su Twitter il leader di Azione».

La vera ira contro La Russa però è dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia): «Le parole di La Russa sono semplicemente indegne per l’alta carica che ricopre e rappresentano un ennesimo, gravissimo strappo tesa ad assolvere il fascismo e delegittimare la Resistenza. Il terzo battaglione del Polizeiregiment colpito a via Rasella mentre sfilava armato fino ai denti stava completando l’addestramento per andare poi a combattere gli Alleati e i partigiani, come effettivamente avvenne. Gli altri due battaglioni del Polizeiregiment erano da tempo impegnati in Istria e in Veneto contro i partigiani. L’attacco di via Rasella, pubblicamente elogiato dai comandi angloamericani fu la più importante azione di guerra realizzata in una capitale europea. Dopo la presidente del Consiglio, anche il presidente del Senato fa finta di ignorare che non furono i soli nazisti a organizzare il massacro delle Fosse Ardeatine, perché ebbero il fondamentale supporto di autorità fasciste italiane».

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