Ignazio La Russa è il presidente del Senato per la XIX legislatura: il paternese non votato da FI
A volte ritornano e alcuni non vanno mai via. Ignazio La Russa è così intrecciato nella politica italiana da decenni da far tornare in auge una vecchia gag di Fiorello proprio sulla sua figura “atipica”, molto locale, molto siciliana. Comincia la XIX legislatura ed Ignazio La Russa è il primo tassel...
A volte ritornano e alcuni non vanno mai via. Ignazio La Russa è così intrecciato nella politica italiana da decenni da far tornare in auge una vecchia gag di Fiorello proprio sulla sua figura “atipica”, molto locale, molto siciliana. Comincia la XIX legislatura ed Ignazio La Russa è il primo tassello divenendo il presidente del Senato. Ancora incerta la nomina per il presidente della Camera.
La nomina di Ignazio La Russa a presidente del Senato non è stata lineare, infatti, Forza Italia pur essendo coalizione di maggioranza con l’estrema destra, condotta da Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni, non ha votato il neo presidente. Meloni è entusiasta: «Congratulazioni a La Russa, un patriota».
La tensione per il voto scaturisce dall’ambiguità politica d’Ignazio La Russa (in passato pupillo di Silvio Berlusconi). È proprio quest’ambivalenza che ha condotto il presidente di Forza Italia a mettere il veto sull’ex “compagno” di partito. La coalizione di estrema destra di lacera senza nemmeno aver cominciato a trattare una singola tematica.
Forza Italia non risponde alla chiamata e fa mancare 16 voti di centrodestra a Ignazio La Russa. In Transatlantico a Palazzo Madama scatta la caccia ai colpevoli, quasi in contemporanea all’applauso che accompagna l’elezione di La Russa: superato il quorum dei 104 voti infatti la conta continua e i numeri si mostrano ben più ampi della somma (che sarebbe peraltro risultata insufficiente alla prima votazione) di Lega e Fdi.
Dopo la consacrazione, Ignazio La Russa fa il primo discorso da presidente del Senato: «Anche in questa legislatura ci si aspetta e si parlerà di riforme. Non dobbiamo favoleggiare il ‘tutto e subito’, ma soprattutto non bisogna temerle. Bisogna provare a realizzarle insieme. E al Senato può spettare il via alla necessità di aggiornare – non la prima parte che è intangibile – ma quella parte della Costituzione che dia più capacità di dare risposte ai cittadini e di appartenere alla volontà del popolo. Che il Senato possa farlo, in vari modi: l’importante ci sia volontà politica di realizzarle queste riforme».
Giorgia Meloni commenta la giornata politica: «Congratulazioni al neopresidente del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa. Siamo orgogliosi che i senatori abbiano eletto un patriota, un servitore dello Stato, un uomo innamorato dell’Italia e che ha sempre anteposto l’interesse nazionale a qualunque cosa. Per Fratelli d’Italia Ignazio è punto di riferimento insostituibile, un amico, un fratello, un esempio per generazioni di militanti e dirigenti. Grazie a tutti coloro che, con senso di responsabilità e in un momento nel quale l’Italia chiede risposte immediate, hanno consentito di far eleggere già alla prima votazione la seconda carica dello Stato. Continueremo a procedere spediti».