Aggressione impiegata ufficio postale Paternò: «Più personale e sicurezza negli sportelli a rischio»
Ennesimo episodio di violenza inspiegabile, almeno senza una valutazione psichiatrica per alcuni cittadini oramai alienati ed estraniati dai dogmi della quieta convivenza e rispetto per il prossimo. Ancora una volta, un’impiegata dell’ufficio postale di Paternò è stata assalita vigliaccamente solo p...
Ennesimo episodio di violenza inspiegabile, almeno senza una valutazione psichiatrica per alcuni cittadini oramai alienati ed estraniati dai dogmi della quieta convivenza e rispetto per il prossimo. Ancora una volta, un’impiegata dell’ufficio postale di Paternò è stata assalita vigliaccamente solo per aver espletato il suo lavoro nelle “giornate delle pensioni”.
Se il gesto per molti cittadini è prassi, mostrando solidarietà più all’aggressore che alla vittima, la situazione diviene critica. Sull’ennesimo episodio di violenza all’interno di un ufficio postale di Paternò è intervenuta la sigla sindacale Ugl che chiama in causa l’azienda Poste Italiane.
Di seguito il comunicato Ugl: «Quanto successo alla collega era prevedibile nella misura in cui gli operatori sono ormai abbandonati al loro destino. Non è concepibile, infatti, che gli uffici di Catania e provincia più importanti sono dotati di poche unità di personale rispetto alla grande mole di lavoro da espletare, soprattutto nelle giornate di erogazione delle pensioni. Mentre da Roma colgono spesso l’occasione per vantare l’ottimo stato di salute dal punto di vista economico di Poste, con l’incremento degli utili, nelle città più popolose ed in periferia i dipendenti scarseggiano e quei pochi in turno (pur con competenza e volontà) non riescono materialmente a garantire servizi adeguati. Disagio che si riverbera inevitabilmente sugli utenti che, con sempre maggiore frequenza, loro malgrado fanno sentire la propria voce».
Se da una parte la colpa potrebbe essere attribuita a Poste Italiane, Ugl ricorda anche la dilagante maleducazione e alienazione dei cittadini, sempre pronti alla violenza (ma sempre contro chi non ha colpe) come unica risposta: «Non sono più rari proteste e momenti di tensione, ma ciò che preoccupa è ormai l’escalation di gesti pericolosi come quello accaduto anche oggi. Alla collega esprimiamo la nostra solidarietà, augurandole pronta guarigione, mentre a Poste Italiane chiediamo di assumere personale e dare respiro alle unità in organico che, oltre a subire lo stress dei carichi di lavoro, hanno ogni giorno paura di mettersi dietro ad uno sportello o di consegnare la posta. Chiediamo anche di rafforzare il servizio di sicurezza soprattutto nelle giornate in cui si prevede un rilevante aumento di pubblico, negli uffici ritenuti altamente delicati. Per noi questo espediente è importante per far sì che, in sinergia con le forze dell’ordine che ringraziamo per il costante lavoro svolto, possa esserci un marcato deterrente contro i malintenzionati».