Università bandita: fissato appello contro decisione Gup per i nove docenti universitari (NOMI)

L’udienza sull’impugnazione proposta dalla Procura contro la decisione del Gup Marina Rizza è stata fissata per il 15 ottobre. Il procedimento “Università bandita”, iniziato il 22 settembre 2021...

A cura di Marco D'Urso
19 maggio 2022 14:40
Università bandita: fissato appello contro decisione Gup per i nove docenti universitari (NOMI)
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L’udienza sull’impugnazione proposta dalla Procura contro la decisione del Gup Marina Rizza è stata fissata per il 15 ottobre. Il procedimento “Università bandita”, iniziato il 22 settembre 2021, riguarda i presunti concorsi truccati nell’ateneo con l’apparente compiacenza di nove docenti universitari catanesi.

Sono state molte le pressioni subite riguardanti un procedimento così delicato e nell’occasione dell’udienza, i nove docenti imputati sono stati rinviati a giudizio ma al contempo è stato disposto il non luogo a procedere per il reato di associazione per delinquere e derubricato in abuso d’ufficio quello di turbata libertà di scelta del contraente.

Il giudice ha disposto il processo per abuso d’ufficio e falso per sette imputati, mentre per altri due, Francesco Basile e Filippo Drago, anche per corruzione per atti contrari ai propri doveri. A giudizio il Gup Rizza ha rinviato due ex rettori, i professori Francesco Basile e Giacomo Pignataro, e sette professori: Giuseppe Barone, Michele Maria Bernadetta Cavallaro, Filippo Drago, Giovanni Gallo, Carmelo Giovanni Monaco, Roberto Pennisi e Giuseppe Sessa.

Secondo la Procura, il provvedimento del Gup «è frutto di una un’errata applicazione della legge processuale, avendo il Giudice oltrepassato i limiti entro i quali è consentita la pronuncia di una sentenza di non doversi procedere». Il Gup Rizza, sempre nell’udienza del 22 settembre scorso, ha assolto dall’associazione per delinquere e da due episodi di turbata libertà di scelta del contraente il professore Giancarlo Magnano di San Lio, che ha fatto accesso al rito abbreviato, e lo ha condannato a un anno e due mesi, pena sospesa, per abuso d’ufficio. Al centro dell’inchiesta “la nomina come docenti, ricercatori, dottorandi e personale amministrativo di soggetti preventivamente individuati dagli stessi associati”.

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