Intero capannone pieno di auto e pezzi di ricambio rubati nel catanese: oltre 46 auto “riconosciute”

Se vi foste chiesti almeno una volta dove finissero tutte le auto o parti d’esse rubate una risposta giunge nell’azione di oggi delle Forze dell’Ordine. Un capannone era stato trasformato in un deposi...

A cura di Marco D'Urso
08 aprile 2022 16:13
Intero capannone pieno di auto e pezzi di ricambio rubati nel catanese: oltre 46 auto “riconosciute”
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Se vi foste chiesti almeno una volta dove finissero tutte le auto o parti d’esse rubate una risposta giunge nell’azione di oggi delle Forze dell’Ordine. Un capannone era stato trasformato in un deposito di auto rubate che venivano smontate e rivendute a “pezzi”

La scoperta è stata effettuata dai carabinieri della compagnia di Paternò, i quali hanno arrestato due persone per riciclaggio aggravato e ricettazione in concorso e denunciate gestione di rifiuti non autorizzata. Nello specifico i criminali sono un cinquantacinquenne, il quale aveva la struttura in affitto e si occupa di una ditta del settore del commercio di autoricambi usati. Sicuro dell’impunibilità della sua azione criminale, l’uomo non si faceva alcun problema a pubblicizzare i pezzi rubati sui social network e sui siti specializzati. L’altro criminale ed incivile è un suo “aiutante” di 30 anni.

I due, secondo l’accusa, avrebbero tenuto un’accurata contabilità di almeno 46 autovetture, già “sezionate”, i cui pezzi smontati erano già pronti per la spedizione ad acquirenti su tutto il territorio nazionale. I militari trovato appunti su un quaderno circa la disponibilità dei ricambi suddivisi per marca e modello.

Alle sevizie dei due criminali è sfuggita una Fiat Tipo, trovata dagli agenti nel capannone ancora quasi del tutto integra. L’auto era stata rubata domenica scorsa in un centro commerciale a Catania. Il capannone era ben organizzato con un’attrezzata officina per lo smontaggio delle autovetture. Per non farsi mancare nulla, in un terreno aziendale posto sotto sequestro è stata scoperta un’attività di smaltimento di rifiuti speciali pericolosi non autorizzata con sversamento di olii ed idrocarburi esausti.

L’autorità giudiziaria ha convalidato l’arresto dei due criminali, disponendo i domiciliari per il cinquantacinquenne e l’obbligo della presentazione alla polizia giudiziaria per il trentenne, oltre il sequestro dell’area. Senza sorpresa, il criminale più anziano era percettore del Reddito di Cittadinanza, sospeso in seguito agli eventi.

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