Fipe Confcommercio Catania annuncia lo stato di agitazione e invia una lettera all’Amministrazione

Il Comune di Catania sembrerebbe paralizzato e senza alcuna idea per risolvere le tante problematiche e disagi che si stanno accumulando. Ad aggiungersi alle già note emergenze cittadine vi è la Fipe...

A cura di Marco D'Urso
21 aprile 2022 15:10
Fipe Confcommercio Catania annuncia lo stato di agitazione e invia una lettera all’Amministrazione
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Il Comune di Catania sembrerebbe paralizzato e senza alcuna idea per risolvere le tante problematiche e disagi che si stanno accumulando. Ad aggiungersi alle già note emergenze cittadine vi è la Fipe (Federazione italiana dei pubblici esercizi) di Confcommercio Catania, che annuncia lo stato di agitazione e invia una lettera indirizzata al sindaco facente funzioni Roberto Bonaccorsi, essendo Salvo pogliese sospeso per il reato di peculato.

Le tematiche della lettera di Fipe Confcommercio Catania indirizzata all’Amministrazione riguardano le problematiche relative all’occupazione del suolo pubblico e una serie di considerazioni e richieste. Confcommercio Catania sarebbe già pronta al ricorso, avendo messo a disposizione di tutti (non solo degli associati) un pool di tecnici per il disbrigo delle pratiche e i propri legali.

Di seguito il comunicato: «La Federazione italiana dei pubblici esercizi di Confcommercio Catania non ci sta e annuncia lo stato di agitazione. Lo fa contestualmente all’invio di una lettera al sindaco facente funzioni di Catania, Roberto Bonaccorsi, nella quale vengono esposte le problematiche relative all’occupazione del suolo pubblico e formulate una serie di richieste. In particolare vengono contestate, perché ritenute sproporzionate, le sanzioni accessorie inflitte ad alcune attività di somministrazione di alimenti e di bevande che, in possesso della concessione per l’anno 2021, al momento del controllo non avevano provveduto a presentare richiesta per l’anno 2022».

Per Fipe la soluzione sarebbe semplice: «Nella lettera si chiede di sospendere o archiviare i provvedimenti di chiusura dell’attività per cinque giorni, come pena accessoria a quella pecuniaria, o di concedere la possibilità di effettuare la chiusura dell’esercizio, non in un’unica soluzione – cioè in maniera consecutiva – ma diluita, ad esempio, nella forma di un giorno a settimana, da comunicare preventivamente nell’arco di tre mesi. E ciò anche alla luce della proroga dello stato d’emergenza, a causa della pandemia, fino al 31 marzo scorso, con la quale sono stati prorogati anche i relativi benefici, tra cui la possibilità di usufruire di maggiori spazi su area pubblica e in forma agevolata. In considerazione, poi, di quanto previsto dal nuovo regolamento per le occupazioni di suolo pubblico, approvato dalla Giunta ma in attesa di approvazione da parte del Consiglio comunale, la federazione dei pubblici esercizi chiede che il rinnovo della concessione sia assoggettato alla presentazione di un’istanza corredata dalla sola dichiarazione sostitutiva di atto notorio che attesti la condizione “Nulla mutato rispetto alla concessione del 2021”. Infine, con riguardo alle “pedane”, che delimitano e arredano lo spazio all’aperto, Fipe chiede al sindaco facente funzioni, Roberto Bonaccorsi, di intervenire perché siano annullati i provvedimenti di diniego del suolo pubblico emanati dall’Assessorato alle Attività Produttive, motivati, per tutte le aziende, con la mancanza del permesso di costruire».

Il comunicato termina con la volontà di permettere agli esercizi pubblici d’invadere il suolo pubblico senza limitazioni: «Un permesso che non sarebbe necessario, rientrando, tali strutture, negli interventi liberi e dunque da realizzare senza autorizzazione o deposito del progetto. Per questo motivo si chiede che il suolo pubblico venga sempre concesso quando le condizioni di utilizzo siano le stesse previste dalla concessione rilasciata alle imprese per l’anno 2021. In attesa di risposte, Fipe Confcommercio Catania fa sapere di aver messo a disposizione, non solo degli associati, ma di quanti ne faranno richiesta, un pool di tecnici per il disbrigo delle pratiche e i propri legali in caso di ricorso».

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