Catania pronta ad accogliere i profughi ucraini: in azione la rete d’assistenza pubblica e privata
Catania risponde all’appello umanitario, scaturito in seguito alla guerra in Ucraina, approntando una macchina organizzativa che ha il suo epicentro nella Prefettura e nel Comune, in linea alle indicazioni nazionali del Ministero dell’Interno. Sarà sperimentata la rete di assistenza del pubblico e d...
Catania risponde all’appello umanitario, scaturito in seguito alla guerra in Ucraina, approntando una macchina organizzativa che ha il suo epicentro nella Prefettura e nel Comune, in linea alle indicazioni nazionali del Ministero dell’Interno. Sarà sperimentata la rete di assistenza del pubblico e del privato sociale per aiutare i profughi ucraini.
Le procedure di accoglienza della popolazione ucraina duramente colpita dal conflitto bellico, con regole prestabilite e finalizzate alla tutela delle persone in arrivo, sono state delineate nell’ultima riunione operativa. Quest’ultima si è svolta in modalità on line tra la Direzione comunale Famiglia e Politiche Sociali e gli Enti del Terzo Settore, con la partecipazione del funzionario prefettizio Federica Nicolosi e gli assessori comunali Giuseppe Lombardo, con delega ai servizi sociali e Michele Cristaldi alla protezione civile.
L’Amministrazione Comunale, con l’assessore Lombardo e i funzionari comunali dei servizi sociali, sta curando il raccordo con la rete dei centri di accoglienza e integrazione sociali per reperire alloggi da destinare ai profughi ucraini, con sistemi organizzativi che garantiscano la tracciabilità delle persone. La priorità attuale è trovare disponibilità di strutture ricettive per nuclei familiari, considerato che nuclei familiari di profughi rifugiati ucraini sono attesi anche a Catania.
L’assessore Lombardo ha dichiarato: «Abbiamo già reperito diverse disponibilità ad accogliere cittadini ucraini dalle realtà del privato sociale, le quali hanno messo a disposizione strutture, posti letto e segnalato famiglie disposte ad accogliere. Sul territorio possiamo contare su una rete attiva di solidarietà di straordinario livello. Cordoni umanitari saranno organizzati anche da Caritas, Croce rossa e Comunità Sant’Egidio. È chiaro che tutto va gestito secondo le linee ministeriali e della Prefettura dentro la cornice di protocolli di intesa siglati tra Comune e realtà del terzo settore, scongiurando rischi anche solo potenziali di episodi di sfruttamento, a tutela soprattutto dei minori».
Le stesse prescrizioni saranno valide per le famiglie che dichiarano la disponibilità ad accogliere i rifugiati, con il tracciamento delle persone accolte, in raccordo con il Comune e la Prefettura. Per dare la propria disponibilità di alloggi per famiglie ucraine, l’Amministrazione Comunale ha attivato la mail “[email protected]” in cui dovranno essere indicate nel modo più specifico possibile gli alloggi con il referente proprietario dell’abitazione.
È stato attivato anche il coordinamento unico della Protezione Civile comunale per il reperimento e la spedizione di beni di prima necessità con alcuni cittadini, che hanno offerto aiuti per le popolazioni ucraine. Un punto di raccolta di beni essenziali (Cibo non deperibile/medicinali – indumenti nuovi – Materiale Sanitario) è attivo nella sede della Protezione Civile Comunale con sede in Via Leopoldo Nobili 28, dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 14 alle ore 18 e sabato dalle ore 8.30 alle ore 12.