Pippo Baudo confessa: "Sono stato salvato dal sodio radioattivo di Chernobyl"
Uno dei nomi più importanti che la televisione italiana vanta è sicuramente quello di Pippo Baudo, il famosissimo conduttore catanese che oggi, a 85 anni, decide di rivelare alcuni aspetti toccanti della sua intensa vita. Allontanatosi per un po& dagli schermi televisivi, per problemi di salut...
Uno dei nomi più importanti che la televisione italiana vanta è sicuramente quello di Pippo Baudo, il famosissimo conduttore catanese che oggi, a 85 anni, decide di rivelare alcuni aspetti toccanti della sua intensa vita.
Allontanatosi per un po’ dagli schermi televisivi, per problemi di salute, Baudo non ha mai smesso di seguire le vicende della tv e ha continuato ad aggiornarsi e ad elargire consigli ai colleghi più giovani, seppur restando dietro alle quinte.
Negli anni, con la sua estrema eleganza e la sua compostezza, Baudo ha saputo nascondere con destrezza i mali che hanno macchiato la sua vita, mettendola più volte a repentaglio, senza però riuscire ad abbatterlo o a scoraggiarlo.
Come lui stesso ha rivelato in una recente intervista, infatti, “ho avuto tante malattie e sono stato operato tante volte. Ad un certo punto ho scoperto di avere avuto un cancro alla tiroide ed ho vissuto un periodo preoccupatissimo”. Erano gli anni ’70, in cui lanciò il programma di successo “Canzonissima” e al contempo dovette affrontare la malattia, trattenendo il dolore e lo sconforto.
Un periodo nerò dal quale, però, riuscì a guarire grazie alla sperimentazione e alla fiducia che i medici riposero nell’efficacia del sodio radioattivo diffuso dall’esplosione di Chernobyl. Se per molti, infatti, questo evento drastico è stato causa di malformazioni e di morte, per Pippo Baudo è stato la risoluzione al suo male.
Visto che “il sodio radioattivo faceva nascere bambini grassi, perché privi di tiroide”, gli esperti iniziarono ad osservare i possibili benefici che questo elemento chimico potesse avere sui pazienti affetti da disturbi alla tiroide. Fu allora che Pippo venne trasferito “a Pisa, dove c’erano tanti ricoverati come me e mi chiesero se volessi fare un’esperimento con loro. Accettai e dopo solo sette giorni in isolamento, i medici notarono che lo iodio radioattivo aveva distrutto la mia tiroide malata”.
Insomma oltre che come pioniere della televisione italiana, il grande Pippo deve essere riconosciuto anche come colui il quale ha permesso la ascoperta e la diffusione dell’odierna terapia con radioiodio, che salva ancora oggi moltissimi pazienti, affetti anch’essi da carcinoma tiroideo.