Associazione CittàInsieme sul caso Pfizer: «Scelte contro il minimo senso della decenza»

Sul caso Pfizer sembrerebbero avere tutti un’opinione ma nessuno una soluzione, che potrebbe evitare il serio rischio di licenziamenti per centinaia di lavoratori. La responsabilità sociale d’impresa...

A cura di Marco D'Urso
13 febbraio 2022 17:42
Associazione CittàInsieme sul caso Pfizer: «Scelte contro il minimo senso della decenza»
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Sul caso Pfizer sembrerebbero avere tutti un’opinione ma nessuno una soluzione, che potrebbe evitare il serio rischio di licenziamenti per centinaia di lavoratori. La responsabilità sociale d’impresa sarebbe stata individuata dall’associazione CittàInsieme sul caso Pfizer.

Il comunicato di CittàInsieme apre con un breve sunto: «È di qualche giorno fa la notizia che la Pfizer ha formalizzato a 130 dipendenti dello stabilimento di Catania la richiesta di licenziamento collettivo. Come movimento di società civile, animato da cittadini comuni che hanno a cuore le sorti della loro città, desideriamo esprimere la nostra massima solidarietà e vicinanza ai lavoratori della fabbrica».

Secondo CittàInsieme il problema è politico: «Siamo speranzosi che i rappresentanti delle sigle sindacali riescano ad accordarsi per evitare tragiche perdite di posti di lavoro che Catania, già in ginocchio a causa della crisi sanitaria ed economica, non si può permettere. Ciò detto occorre una riflessione politica. Non è la prima volta che multinazionali estere, dopo avere investito in Italia in nome del libero mercato, abbiano deciso, dopo un po’ di tempo, di delocalizzare in zone dove la manodopera è più conveniente, a discapito sempre dei lavoratori».

Infine l’accusa aperta e senza mezzi termini contro Pfizer, le multinazionali che operano similmente e la politica catanese: «Queste scelte quando sono compiute da una delle principali case produttrici di vaccini anti Covid, stridono violentemente contro il minimo senso della decenza. Di fronte a notizie come queste il silenzio o i balbettii della politica diventano assordanti e insopportabili, soprattutto quando, invece, il suono del loro applaudire non tarda a farsi sentire in occasione delle inaugurazioni».>

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