Lo riprende in casa dopo la scarcerazione: ricominciano maltrattamenti e violenze davanti le figlie anche con armi
Maltrattamenti in famiglia e violenza domestica reiterata a Nesima. Una donna ripiomba nell’incubo dopo aver accettato di far tornare in casa l’uomo. La chiamata interrotta bruscamente poteva essere l’ultimo gesto in vita se non fosse stato per il pronto intervento degli agenti. Trovata arma da fuoc...
Maltrattamenti in famiglia e violenza domestica reiterata a Nesima. Una donna ripiomba nell’incubo dopo aver accettato di far tornare in casa l’uomo. La chiamata interrotta bruscamente poteva essere l’ultimo gesto in vita se non fosse stato per il pronto intervento degli agenti. Trovata arma da fuoco clandestina e un puledro.
Il personale delle volanti dell’U.P.G.S.P. è stato inviato presso un’abitazione ubicata a Nesima a seguito della richiesta di aiuto pervenuta sulla linea di emergenza da parte di una donna che riferiva di essere stata aggredita e minacciata dal compagno, interrompendo poi bruscamente la chiamata.
I poliziotti, giunti sul posto tempestivamente, hanno bloccato un uomo che stava uscendo dall’abitazione, il quale ha negato la presenza in casa della compagna, asserendo che la stessa abitava ormai da tempo in un altro luogo.
Alla vista degli agenti, la donna si è fatta vedere, in stato di visibile agitazione ed affanno, smentendo difatti l’uomo e riferendo di vivere con lui e le di lei figlie minori. La donna ha raccontato di aver avuto, in presenza delle bambine, una violenta lite con il compagno, il quale la strattonava e le sferrava violenti colpi per poi far culminare il tutto con una minaccia mentre impugnava un’arma. La donna ha specificato che questo “iter” non era inedito ma accaduto altre volte.
Gli agenti hanno appurato che la donna aveva già formalizzato una precedente denuncia per maltrattamenti nei confronti dell’uomo nell’aprile 2021 e a seguito di ciò l’Autorità Giudiziaria aveva applicato la misura cautelare del divieto di avvicinamento all’abitazione e ai luoghi frequentati dalla donna con divieto assoluto di comunicare con la medesima.
Durante la perquisizione domiciliare, gli agenti hanno rinvenuto e sequestrato un’arma da fuoco clandestina con canna modificata e caricatore contenente sette cartucce, occultata sotto un armadietto. Il controllo è stato allargato a un locale adibito a stalla al cui interno si trovava un puledro, motivo per cui è intervenuto anche il personale della Squadra a Cavallo dell’U.P.G.S.P. Il cavallo era privo di microchip e di documentazione sanitaria e di provenienza. Gli stessi agenti hanno trovato alcune confezioni di un farmaco anabolizzante usato per dopare il quadrupede.
L’uomo, classe 1961 con precedenti penali e di polizia, è stato condotto in Questura, mentre la donna è stata accompagnata tramite ambulanza presso il pronto soccorso. In seguito, la vittima ha formalizzato un’ulteriore denuncia contro il compagno dichiarando che dopo la scarcerazione, nonostante il divieto di avvicinamento, l’uomo aveva violato più volte la misura cautelare recandosi presso la nuova abitazione di lei e delle figlie, tentando di avere contatti con la stessa anche tramite l’intercessione dei parenti.
Per quest’ultimi soprusi, la donna anziché rivolgersi alle forze dell’Ordine ha ceduto alla richiesta del compagno riallacciando il rapporto di convivenza, ma da subito l’uomo aveva ricominciato a vessarla, proibendole di uscire di casa, di avere contatti con persone estranee al nucleo familiare.
L’uomo è stato tratto in arresto per i reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali, minacce e detenzione di arma da fuoco clandestina e denunciato per il reato di maltrattamenti di animali. Su disposizione del PM di turno è stato tradotto in carcere in attesa dell’udienza di convalida innanzi al GIP.