Cardiologia Caltagirone rischio chiusura: i cardiologici non si spostano dal Policlinico di Catania

È una vera e propria denuncia piuttosto che una segnalazione quella effettuata dal Sindaco di Caltagirone Fabio Roccuzzo nei confronti sia della Regione Siciliana (rivolgendosi all’assessore alla Salute Ruggero Razza) che del Policlinico di Catania, diretto dal dott. Gaetano Sirna. È lo stesso prim...

A cura di Marco D'Urso
29 dicembre 2021 11:00
Cardiologia Caltagirone rischio chiusura: i cardiologici non si spostano dal Policlinico di Catania
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È una vera e propria denuncia piuttosto che una segnalazione quella effettuata dal Sindaco di Caltagirone Fabio Roccuzzo nei confronti sia della Regione Siciliana (rivolgendosi all’assessore alla Salute Ruggero Razza) che del Policlinico di Catania, diretto dal dott. Gaetano Sirna.

È lo stesso primo cittadino della città calatina a sintetizzare l’emergenza e conseguenti rischi: «Cardiologia rischia di chiudere perché il personale è ancora più ridotto all’osso. Si inviino subito due medici dal Policlinico di Catania e si lavori per risolvere definitivamente il problema».

La nuova denuncia del Sindaco Roccuzzo scatta in seguito all’ulteriore aggravamento della situazione in cui si trova l’Uoc (Unità operativa complessa) di Cardiologia del “Gravina”. Attualmente, a causa della positività al Covid di due unità di personale medico, l’Ospedale di Caltagirone ha in servizio solamente 5 unità, di cui una sola assegnata al reparto di Cardiologia e le restanti al reparto di Emodinamica.

Pur non essendo ben specificato, sembrerebbe che vi sia resistenza da parte del Policlinico di Catania e dunque dal direttore Sirna a “prestare” i cardiologi che attualmente mancano all’ospedale di Caltagirone.

Il Sindaco Roccuzzo ha dichiarato: «È inammissibile e scandaloso che si metta a repentaglio la sopravvivenza di un reparto così importante, per un vasto territorio, come quello di Cardiologia dell’ospedale di Caltagirone, nodo della rete Ima (Infarto miocardico acuto) della macro area che copre le tre province di Catania, Siracusa e Ragusa ed essenziale per salvare la vita di tanti pazienti. Nell’immediato servono, pertanto, due cardiologi in supplenza temporanea dal Policlinico di Catania, fermo restando che la soluzione al gravissimo problema resta affidata all’arrivo permanente, nel nosocomio calatino, di un numero congruo di medici cardiologi».

Il rischio è concreto: in questo momento è impossibile assicurare, da parte del personale medico, le prestazioni cardiologiche della Cardiologia, Utic ed Emodinamica, determinando così la chiusura dell’Uoc di Cardiologia. Il sindaco Roccuzzo ha segnalato all’assessore regionale della Salute Ruggero Razza e al direttore del Policlinico di Catania Gaetano Sirna l’indispensabilità e l’urgenza dell’invio di cardiologi.

Dopo aver mosso un duro atto d’accusa ai vertici della sanità regionale e provinciale il 17 novembre, il primo cittadino di Caltagirone è pronto metaforicamente a imbracciare le armi: «Vigilerò costantemente, nelle prossime ore affinché si trovi un immediato rimedio. Sono pronto ad assumere, in caso contrario, ogni iniziativa, anche la più eclatante, possa servire a difendere il diritto alla salute dei cittadini».

Nella “guerriglia” tra istituzioni, con l’ombra sempre più opprimente della malasanità, a farne le spese sono i pazienti, col rischio concreto persino di morire per colpa della mancanza di comunicazione (o volontà) tra gli stessi ospedali e/o le istituzioni.

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