Turi dell'Olio, il Celeberrimo Catanese che Si è Inventato un Mestiere

Chi è Turi dell'olio? Scopri la storia e il perché è un personaggio amatissimo a Catania!

A cura di Simona Lo Certo
01 marzo 2024 01:00
Turi dell'Olio, il Celeberrimo Catanese che Si è Inventato un Mestiere
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Turi dell’Olio, una Celebrità Tutta Catanese

A Catania, tutti conoscono “Turi dell’olio”, l’omino divenuto celebre in città per aver inventato “di sana pianta” il mestiere dell’ingrassatore di saracinesche. Da anni ormai Salvatore Sudano Urzì, alias “Turi dell’Olio”, lubrifica le cerniere delle serrande dei negozi nel centro di Catania, riuscendo a far breccia nei cuori dei commercianti e di chi lo aspetta tutt’oggi per salutarlo, offrirgli il caffè o solo per strappargli un selfie.

Tutti i catanesi lo ammirano e apprezzano la buona volontà di questo ragazzo divenuto ormai uomo che, per sopravvivere si è rimboccato le maniche e ha dato vita ad un lavoretto precario, grazie al quale riesce a racimolare qualche mancia per sfamare sua moglie, i suoi 5 figli e il suo cane e campare in modo onesto.

Così, ogni giorno, armato dei suoi semplici strumenti di lavoro che contano un pennello, cotone idrofilo e “a lanna d’ogghiu”, che lui stesso definisce essere “a me vita”, Turi dell’olio si muove per le vie di Catania con il suo attrezzatissimo mezzo che, nel tempo, è cambiato da un inconfondibile “Sì” personalizzato dalla scritta “Turi dell’Olio” ad uno “Zip” più evoluto, in sostituzione spesso alla sua fidata bici rossazzurra, sempre carica di tutto ciò che gli occorre a compiere il suo tanto amato lavoro.

Ma chi conosce la vera storia di Turi dell’Olio e del suo onesto lavoro?

Scoprila qui!

Turi dell'Olio

La Storia di Turi dell’Olio

Sono una persona umile, ma onesta“. Così si definisce Salvatore, per tutti Turi, l’unico e solo oliatore ambulante di saracinesche a Catania, che, alla soglia dei suoi 40 anni, continua a svolgere “a testa alta”, con passione e dedizione il mestiere da lui stesso inventato. Tutto è iniziato quasi per gioco, quando un giorno Turi si è alzato e, stanco di ciondolare per il suo quartiere e in contrasto con la microcriminalità che lo caratterizza, ha deciso di andare a lavorare. Da quel momento, a poco a poco, grazie al consenso della maggior parte dei commercianti, Turi dell’olio ha acquisito sempre più fiducia nelle sue abilità di grassatore e ha creduto nel successo di questa insolita professione, sviluppandola e specializzandola nel tempo. E così da diversi anni ormai, ogni giorno Turi è pronto a dare “prima a puntata do pennello, poi a cchianata, a scinnuta e a friscata” per offrire un servizio impeccabile alla sua clientela fidelizzata.

E nemmeno la crisi, che ha messo giù numerose saracinesche, è riuscita a fermare Turi dell’Olio, che, per non soccombere alla sua forza, non solo ha continuato a fare quel che sa fare benissimo, ma ha anche incrementato la sua attività, rendendosi disponibile a ripulire le aiuole di Catania che versano in cattivo stato e a sostituire i sacchi sporchi dei cestini all’interno dei negozi in cambio di qualche euro.

In questo modo, il “Forrest Gump dei Quattro Canti”, nato e cresciuto nei quartieri popolari di Catania, riesce a portare a casa quel tanto che basta alla sua famiglia e allo stesso tempo a offrire un valido contributo alla comunità e all’ambiente della sua amatissima città.

Ma…

Perché Tutti Amano Turi dell’Olio?

La gente mi apprezza, tutti mi trattano con rispetto perché sanno che sono un gran lavoratore e chiedo solo un’offerta simbolica“. Come lui stesso sa, Turi dell’olio è diventato un personaggio amato dai catanesi, tanto da vantare non solo una pagina Facebook che conta 5.458 fans, ma anche un cortometraggio e un libro a lui dedicati. Per non parlare dei numerosi video che lo immortalano mentre è all’opera e contengono i tutorial della sua famosa “danza dell’oliatura”. E mentre fischietta un motivetto da fringuello, fa una giravolta e si abbassa sulla ginocchia per poi risalire su sempre con in mano il suo fidato pennello imbevuto d’olio, Turi continua a chiedersi “perché molti giovani non si inventano un mestiere invece di andare a rubare?” e si sente felice e soddisfatto quando ritorna a casa sapendo di aver fatto il suo dovere.

Continua a farlo anche quando la sua filosofia di vita del “rispettu è misuratu, ci passu l’ogghiu e sugnu rispettatu” non viene accettata: Turi dell’olio non molla perché non sa fare “i cosi storti”, ma sa come “cummattiri” con le persone che, soprattutto con l’entrata in vigore dell’euro “non ana caputu nenti chiù“.

Ma al motto di “megghiu pazzu ca depressu“, Turi non da conto a certa gente e va dietro solo a chi lo rispetta e lo apprezza per ciò che è e fa.

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