Ritorna la Fiera dei Morti a Catania Dopo lo Stop per Covid (DOVE E QUANDO)

Dopo lo stop del covid, ritorna la fiera dei morti a Catania. Scopri l'origine e la diffusione in tutta Italia!

A cura di Marco D'Urso
31 ottobre 2021 07:00
Ritorna la Fiera dei Morti a Catania Dopo lo Stop per Covid (DOVE E QUANDO)
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L’anno scorso l’emergenza epidemiologica dovuta al Covid-19 aveva fatto propendere il Comune di Catania ad annullare la ricorrente Fiera dei Morti, che annualmente accompagna la Città durante il periodo della commemorazione dei defunti. Quest’anno le bancarelle torneranno ad allietare le giornate di festa e soprattutto i piccoli catanesi alla ricerca di un “dolce” ricordo da portare a casa.

L’origine della Fiera dei Morti è ben lontana da Catania ma oramai si può intendere come una fiera “nazionale” con le sue varianti locali. Storicamente, la fiera è una mostra mercato nata a Perugia, in concomitanza con le celebrazioni di Tutti i Santi e la Commemorazione dei defunti. Tradizionalmente, viene svolta durante la prima settimana di novembre.

Le Origini Perugine della Fiera dei Morti, la diffusione Medioevale e la Persistenza in Guerra

La prima testimonianza della fiera risale al XI secolo, nell’Archivio Storico Comunale, in cui si cita un grande mercate tenuto a Perugia già dal 1260. In poco tempo divenne la fiera più importante dell’Umbria, coinvolgendo e contagiando diversi commercianti provenienti d’altre zone italiche.

Nel Medioevo la tradizione si diffuse in tutt’Europa, svolgendo un’importante funzione economica: essendo una vita legata all’agricoltura, il contesto mercantile favoriva l’incontro tra commercianti ed agricoltori provenienti da diverse aree. La Fiera dei Morti crebbe divenendo il mercato periodico d’incontro tra culture ed espressione della città: accanto ai prodotti tipici del luogo trovavano posto mercanzie provenienti da tutt’Italia. È in questo ruolo d’interscambio ed aggregazione che s’inserisce la vendita di prodotti al di fuori delle merci agricole, come opere d’arte e libri.

La Fiera dei Morti aumentò talmente la fama da inglobare i giochi tradizionali, che in precedenza si svolgevano in città nello stesso periodo, diventando parte integrante della Fiera. Tra i giochi documentati vi erano: caccia al toro, corsa del palio e quintana. La distinzione tra i giochi non era netta, ma erano tutti regolamentati e prevedevano un premio finale che alle volte consisteva in una semplice porchetta. Ad aggiungersi ai giochi accorrevano anche saltimbanchi, cantastorie e giocolieri, mettendo in mostra le loro arti.

La durata della fiera non era prestabilita. Ciò dipendeva da una consuetudine medievale diffusa tra i mercanti di professione: la merce acquistata non veniva pagata subito e in contanti ma spesso con le emissioni di lettere di fiera, riscuotibili in seguito o durante successivi mercati. Pertanto, la fiera poteva perdurare per giorni, fino ad ospitare i mercanti per mesi.

Fiera dei morti

La Fiera dei Morti, secondo Statuto del 1279, si svolgeva in diverse aree della città, in base alla merce venduta. Per esempio, il mercato del bestiame grosso (bovini e cavalli) era collocato presso Porta San Pietro fino al XIX secolo, quando venne collocato nell’attuale zona di Piazza d’Armi. Le restanti merci “minute” erano vendute nell’area corrispondente all’attuale Piazza IV Novembre.

La Fiera dei Morti divenne così incisiva da non essere mai fermata tranne per esigenze sanitarie, come accade durante l’epidemia di peste che colpì Perugia: la fiera fu interrotta e riprese regolarmente dal 1530. La consuetudine permase anche nel XVII secolo, quando il mercato assunse il nome di “Fiera dei Defunti”.

Dalla fine del XVIII all’inizio del XIX secolo, la dominazione francese in Italia non mutò le abitudini, dunque non vi fu la soppressione della fiera. Le cronache del tempo confermano il carattere tradizionale della manifestazione, sviluppandosi con una sorta di continuità nonostante le vicende storiche di Perugia. Ciò fu dovuto all’assoluta libertà che venne lasciata ai mercanti nella loro professione: il particolare regime giuridico e la speciale franchigia riservata loro li rendeva immuni da qualsiasi forma di dazio o tributo.

Nell’Ottocento la manifestazione torna a possedere l’attuale nome di Fiera dei morti, espandendosi in tutt’Italia, con qualche timida replica. Nel corso del XX secolo, la fiera continua ad essere svolta anche durante i due conflitti mondiali mutandone il nome in “Fiera della Vittoria”, per sottolineare lo spirito patriottico nazionale, all’ingresso dell’Italia nella Seconda Guerra Mondiale (sotto regime fascista). Nel 1975, la location del mercato venne spostata nell’area verde di Pian di Massiano.

Fiera dei morti Catania

La Fiera dei Morti oggi: l’espansione in tutt’Italia, qualche curiosità e la nuova natura globale e multietnica

Perugia non ha solo donato all’Italia la Fiera dei Morti ma ha donato un “modus operandi” tutt’ora funzionale e immutato anche regioni e città hanno aggiunto le rispettive peculiarità locali. Oggi la fiera perugina si svolge durante la prima settimana di novembre nell’area di Pian di Massiano. Nel corso degli anni è stata ospitata da nuovi spazi, in particolare Piazza del Bacio e Corso Vannucci. La vasta offerta di prodotti rende la fiera un luogo d’incontro e d’aggregazione perugini e turisti. Inoltre si è aggiunto un importante polo d’attrazione rappresentato da baracconi e luna park. Le attrazioni presenti oggi sono la diretta “conseguenza” dell’antico retaggio che legava il mercato periodico allo svolgimento di giochi e alla presenza di saltimbanchi, provenienti da tutt’Italia.

Nei tempi moderni la Fiera dei Morti ha accentuato il proprio carattere multietnico, con la presenza di stand riservati ai prodotti tipici, soprattutto artigianato ed enogastronomia, delle città gemellate con Perugia. La secolare storia che lega la fiera alla città umbra ha raccolto molte curiosità negli anni. In epoca medievale, lo svolgimento del mercato durante la festa religiosa di Tutti i Santi conferiva un importante valore simbolico.

La manifestazione aveva inoltre lo scopo di ricordare i defunti in un clima d’aggregazione, riunendo tutti gli abitanti, sia di città sia di aree rurali. A ciò si lega la preparazione dei Dolci dei morti, anche detti Fave dei morti: biscotti a base di mandorle presenti in Italia in diverse varianti, preparati in occasione della Commemorazione dei defunti. Nel 1978, presso Palazzo dei Priori, è stata allestita una mostra fotografica e documentaria che racconta tuttora le vicende della fiera nel corso delle varie epoche storiche.

Fiera dei morti catanese

La Fiera dei Morti s’interseca con la tradizione catanese: dai dolci tipici, alla ricerca del regalo sino all’attuale manifestazione

Da Perugia a Catania, la Fiera dei Morti cambia alcuni dettagli ma non la sua essenza, rimanendo un “dolce” momento d’aggregazione. A cambiare sono i dolci tipici della festività, coi numerosi e deliziosi dolci a tema, tra cui: Rame di Napoli, Nzulle, Ossa dei morti, Regina e Bersaglieri, Totò. Ai dolci tipici si aggiungono i più svariati dolciumi, rendendo la fiera un momento davvero apprezzato dai piccoli catanesi.

Per i meno golosi, la Fiera dei Morti è anche un momento di gioia per via del tradizionale regalo “cosnegnato” dai famigliari defunti. Tradizionalmente, la manifestazione si svolgeva nei piazzali del centro cittadino, trovando rifugio nel quartiere San Berillo, sin quando è stato deciso (così come molte altre manifestazioni) d’allontanare la Fiera dei Morti in periferia, esattamente all’ex mercato ortofrutticolo, in via Forcile, raggiungibile esclusivamente in auto (con un costoso parcheggio) e bus.

L’anno scorso l’attuale emergenza epidemiologica dovuta al Covid-19 aveva fatto propendere il Comune di Catania per annullare la ricorrente Fiera dei Morti, che ogni anno accompagna la Città durante questo periodo. Quest’anno vaccinazioni e numeri fortemente inferiori di contagi hanno riacceso la luce verde: la Fiera dei Morti a Catania si svolgerà ma non più all’ex mercato frutticolo.

Da stamattina, alle ore 9, la Fiera dei Morti a Catania è aperta nel parcheggio di via Santa Sofia. Il cambio di location nel parcheggio dell’Università in zona, nei pressi del Policlinico di Catania, è dovuto all’attuale presenza dell’hub vaccinale nell’area dell’ex mercato ortofrutticolo di San Giuseppe La Rena. Il nuovo sito è stato messo a disposizione dall’Università e dalla Ferrovia Circumetnea a seguito di una convenzione stipulata con il Comune di Catania.

Planimetria fiera dei morti Catania

L’ingresso dell’area fieristica di via Santa Sofia è previsto da via Zenone: all’interno della vasta area espositiva è stata riservata anche una zona di parcheggio custodito. Nei giorni 31 ottobre e 1, 2 e 6 novembre la Fiera dei Morti di Catania rimarrà continuativamente aperta dalle ore 9 a mezzanotte e nei giorni 3, 4, 5 novembre dalle ore 9 alle 22.

Se non si vuole spendere uno sproposito per il parcheggio o si vuole utilizzare un mezzo alternativo, è possibile raggiungere la Fiera dei Morti di Catania utilizzano il BRT1, di cui Amts assicura frequenze potenziate. Rimanendo nel trasporto pubblico, in alternativa è possibile prendere la Metropolitana, stazione Milo, per poi scambiare la metro col bus veloce sino al parcheggio di via Santa Sofia.

/Dopo la paura per il ciclone tropicale Mediterraneo “Apollo”, il Comune avvia la tradizionale Fiera dei Morti per la felicità dei più golosi e dei bambini, che potranno ritornare a vivere serenamente la Festa dei Morti.

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