Uccisa da un catanese nel veronese, Chiara ha lottato prima di morire: l'autopsia

C’è stata una lotta nell’appartamento di Chiara, prima che la 27enne crollasse a terra in cucina, sotto i colpi del suo assassino. L’autopsia sul corpo della giovane, eseguita ieri n...

A cura di La Redazione
09 settembre 2021 06:33
Uccisa da un catanese nel veronese, Chiara ha lottato prima di morire: l'autopsia
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C’è stata una lotta nell’appartamento di Chiara, prima che la 27enne crollasse a terra in cucina, sotto i colpi del suo assassino. L’autopsia sul corpo della giovane, eseguita ieri nell’istituto di medicina legale di Verona, e durata quattro ore, non ha permesso di determinare l’esatta causa della morte, ma ha ricostruito meglio la scena dell’omicidio: la 27enne veronese presentava numerosi traumi interni, in particolare alla nuca, al torace, all’addome, segno di una colluttazione violenta, e probabilmente prolungata, con l’aggressore.

Ma nessuna lesione che da sola spieghi la ragione del decesso. Un ruolo importante, anche questo da approfondire, potrebbe aver avuto inoltre la candeggina che Chiara è stata costretta ad ingerire, mentre l’uomo le schiacciava un strofinaccio imbevuto della sostanza sulla bocca, per non farla urlare. Gli investigatori non escludono, inoltre, che l’indagato abbia versato a forza nella bocca della ragazza il liquido caustico, con danni potenzialmente devastanti.

Il gip di Firenze Angela Fantechi ha intanto convalidato il fermo e disposto la misura cautelare in carcere per Impellizzeri che si avvalso della facoltà di non rispondere. Al momento l’uomo è nel carcere di Sollicciano (Firenze). Il gip inoltre si è dichiarato incompetente per territorio e quindi trasmetterà gli atti al tribunale di Verona dove un altro gip deciderà se confermare o meno il provvedimento fiorentino.

Impellizzeri è accusato di aver commesso l’omicidio con le aggravanti di aver agito con crudeltà e per motivi abietti. In base a quanto riportato nell’ordinanza del gip Angela Fantechi, la misura della custodia in carcere si è resa necessaria per il pericolo di fuga, per la gravità del fatto contestato e tenuto conto della personalità dell’indagato.

Il mio assistito si è avvalso della facoltà di non rispondere non perché non voglia sottrarsi alle sue responsabilità, ma perché è ancora sotto choc per quello che è successo“. Così Mattia Guidato, il difensore di Emanuele Impellizzeri, accusato dell’omicidio di Chiara Ugolini a Calmasino di Bardolino (Verona). “Impellizzeri è ancora sconvolto – ha aggiunto il legale – ma nei prossimi giorni parlerà con il giudice, ha la disponibilità a collaborare“.

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