Mercato di Catania, Perché si Chiama Fera 'o Luni? (LEGGILO)

E tu lo sai qual è il significato della "fera o' luni", il famosissimo mercato di Catania? Entra e scopri la sua storia!

A cura di Simona Lo Certo
22 aprile 2024 11:00
Mercato di Catania, Perché si Chiama Fera 'o Luni? (LEGGILO)
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Fera’o Luni: Qual è il Suo Significato?

Quando a Catania si menziona la fera ‘o luni si fa riferimento alla nota fiera di Catania, situata tra la nota Piazza Carlo Alberto e la centralissima Piazza Stesicoro e distribuito nelle viuzze circostanti. Sebbene tutti lo identificano con la fiera del Lunedì, pochi, se non pochissimi, sanno qual’è il vero significato di questa espressione e da dove deriva questo nome attribuito al mercato di Catania.

Se si chiede a un catanese cosa significa “fera ‘o luni”, si otterranno svariate risposte; ma la più comune e condivisa associa il nome al primo giorno della settimana, il Lunedì appunto. Secondo molti, infatti, il mercato di Piazza Carlo Alberto di Catania è chiamato fera du luni, perché anticamente si svolgeva solo il lunedì; anche se, secondo un’altra ipotesi, il nome deriverebbe dall’antica presenza di un tempio dedicato o al dio assiro-babilonese Luni o a Diana, la dea Luna.

Ma vediamo un po’ qual è la storia del noto mercato di Catania. Continua a leggere!

Mercato di Catania: La storia della Fera ‘o luni

Anticamente, in età medievale, il mercato di Catania era ubicato presso il Foro lunaris che si trovava davanti la Chiesa della Madonna dell’Elemosina, ricostruita dopo il terremoto del 1693 e oggi nota come chiesa della Collegiata. Spostata prima in Piazza Università, nel 1832, la fera ‘o luni si stabilì definitivamente nella sua attuale ubicazione presso Piazza Carlo Alberto.

Fera o luni

Aperta dal lunedì al sabato, da secoli ormai, la fiera di Catania affascina tutti e incuriosisce i numerosi turisti che, una volta giunti a Catania, si lasciano attrarre dalle bancarelle, tutte colorate e ricche di ogni tipo di mercanzia. Sono molte le storie che il mercato del capoluogo etneo potrebbe raccontare se potesse parlare e tutte interessantissime, perché vere e sincere come i suoi protagonisti. Ogni giorno, infatti tra gli affollatissimi corridoi da fera è possibile imbattersi in accese discussioni, che vedono confrontarsi i venditori ambulanti più giovani, in cerca del posto migliore con quelli più veterani, proprietari del loro “posto fisso”; o in lunghe contrattazioni tra i clienti in cerca della roba a poco prezzo e i commercianti costretti poi a cedere pur di chiudere con successo la vendita e anche la giornata.

Questo succede solo alla fiera, dove tutti possono comprare a prezzi bassi e dove possono trovare qualsiasi cosa, dai prodotti tipici locali, la frutta e la verdura del lato ovest alla merce made in Italy ed estera del lato est; dalla roba di ignota provenienza a quella ancora imbustata che deve “essere aperta per forza” prima di acquistarla.

Con il sole o con la pioggia, con il caldo e con il freddo, in contemporanea alla fiera di Sant’Agata, con la pandemia del Covid-19 e senza, la fera ‘o luni (o fiera di Catania) è sempre lì e ogni mattina alle prime luci prima saluta i suoi ambulanti, che sistemano la loro postazione come se fosse un negozio del centro e poi da il benvenuto ai suoi ospiti speranzosi di poter trovare qualcosa di unico da portare a casa dal mercato di Catania

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