Maxi sequestro a “imprenditore” cinese trovato con oltre due milioni di cartine e filtri

Il maxi sequestro nella provincia etnea da parte dei Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania ha permesso di smantellare l’intera filiera commerciale illecita con cui un...

A cura di Marco D'Urso
18 luglio 2021 05:30
Maxi sequestro a “imprenditore” cinese trovato con oltre due milioni di cartine e filtri
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Il maxi sequestro nella provincia etnea da parte dei Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania ha permesso di smantellare l’intera filiera commerciale illecita con cui un cittadino cinese stava beatamente godendo dei conseguenti guadagni. Sono oltre due milioni i filtri e le cartine per tabacco sequestrati ed illecitamente destinati alla vendita.

Il contrabbandiere cinese non dava scampo alla concorrenza, diminuendo palesemente la competitività delle aziende italiane a livello internazionale. I prodotti da fumo erano posti in vendita presso un capannone sito nell’area industriale di Misterbianco, in completa evasione della relativa imposta di consumo: l’accisa.

Il maxi sequestro scaturisce dall’attività dei precedenti servizi di controllo economico del territorio, durante i quali s’apprendeva una cospicua presenza di cartine e filtri di rinomati marchi, illecitamente distribuiti presso i mercati rionali cittadini, causando un evidente danno alle rivendite dei generi di monopolio a cui è riservata in via esclusiva la vendita.

I controlli successivi dei militari sono stati finalizzati per risalire e smantellare l’intera filiera commerciale illecita di approvvigionamento. A risultato ottenuti, sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro gli oltre due milioni d’articoli illegali. Nello specifico sono stati sequestrati 2.061.079 di prodotti per accessori dei tabacchi da fumo, per un peso complessivo di 92,798 kg.

Il legale rappresentante dell’esercizio commerciale oggetto di controllo è un cittadino di nazionalità cinese, il quale è stato denunciato a piede libero all’Autorità Giudiziaria per il reato di contrabbando ex art. 291 bis comma 1 del D.P.R. 43/73.

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