Sparatoria San Giorgio: arrestati padre e figlio, ricostruita in dettaglio la dinamica degli eventi nel centro accoglienza

La Polizia di Stato ha arrestato due uomini, padre e figlio rispettivamente di 49 e 29 anni, ritenuti responsabili di tentato omicidio aggravato, detenzione e porto illegale di arma clandestina e rice...

A cura di Marco D'Urso
14 maggio 2021 17:06
Sparatoria San Giorgio: arrestati padre e figlio, ricostruita in dettaglio la dinamica degli eventi nel centro accoglienza
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La Polizia di Stato ha arrestato due uomini, padre e figlio rispettivamente di 49 e 29 anni, ritenuti responsabili di tentato omicidio aggravato, detenzione e porto illegale di arma clandestina e ricettazione in concorso tra loro. La sparatoria è avvenuta in un centro d’accoglienza, che ospita prevalentemente soggetti minori sia stranieri che italiani, nel quartiere di San Giorgio.

Gli avvenimenti hanno inizio nel pomeriggio di ieri, quando la Sala Operativa della Questura di Catania ha diramato una nota radio per esplosione di colpi d’arma da fuoco all’interno di un centro di accoglienza a San Giorgio. Immediatamente le pattuglie dei Falchi della Squadra Mobile e dell’U.P.G.S.P. si sono recate sul posto, rinvenendo un bossolo di un proiettile all’interno del cortile della struttura assistenziale.

Secondo i primi accertamenti in loco e le dichiarazioni dei presenti, il colpo d’arma da fuoco era diretto a un giovane originario del Gambia per via di un litigio ma fortunosamente l’extracomunitario era riuscito a fuggire, evitando il proiettile. Nel mentre gli operatori delle Volanti e della Squadra Mobile sono riusciti a identificare, rintracciare e bloccare i presunti responsabili, a pochi metri dalla scena del crimine.

L’intervento del personale della Sezione Omicidi ha permesso di ricostruire dettagliatamente la dinamica degli eventi. L’escussione testimoniale, la denuncia della vittima e la visione delle immagini di videosorveglianza hanno permesso d’appurare che il giovane gambiano aveva avuto un diverbio con un quarantanovenne, in evidente stato d’alterazione alcoolica, nei pressi di un chiosco della zona, allontanandosi velocemente per evitare conseguenze più gravi.

L’uomo, senza sorpresa pluripregiudicato, invece, insoddisfatto dell’atteggiamento evasivo del ragazzo e appellandolo con frasi discriminatorie, ha “saggiamente” deciso di coinvolgere il figlio, facendosi consegnare una pistola da quest’ultimo. Senza nessun corretto giudizio, senza sicura e in presenza di diversi bambini, il pluripregiudicato ha impugnato l’arma gesticolando con essa e proferendo minacce di morte.

Soddisfatto della “bella figura” con i presenti, quasi a dover dimostrare qualcosa agli astanti, il malvivente si è posto all’inseguimento dello straniero che nel frattempo correva per rifugiarsi all’interno del centro di accoglienza. Il pregiudicato ha colto l’occasione per esplodere un colpo d’arma da fuoco all’indirizzo del gambiano, mentre la vittima stava salendo la scalinata per trovare rifugio all’interno del centro. L’intervento dei presenti ha causato la fuga dei due criminali, poi rintracciati dagli operatori di Polizia.

I successivi accertamenti hanno consentito di recuperare anche l’arma utilizzata, abbandonata durante la fuga del pregiudicato in un terreno poco distante, consistente in una pistola beretta calibro 7.65 con caricatore rifornito di tre proiettili e matricola abrasa (ovviamente un arma clandestina).

I due uomini sono stati quindi arrestati per i reati di tentato omicidio aggravato da finalità discriminatorie, detenzione e porto illegale di arma clandestina e ricettazione in concorso e sono stati posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa dell’udienza di convalida dinanzi al G.I.P.

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