La Carrozza del Senato di Catania ha una Storia Sorprendente da Raccontare: Eccola!

Scopri la straordinaria storia della carrozza del Senato di Catania! Non perderti le celebrazioni Agatine!

A cura di Simona Lo Certo
02 febbraio 2024 01:00
La Carrozza del Senato di Catania ha una Storia Sorprendente da Raccontare: Eccola!
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Quella in onore di Sant’Agata è una festa sentita e celebrata non solo dalla Chiesa, ma anche da tutte le massime autorità di Catania, che come da tradizione, in occasione dei festeggiamenti agatini, rendono omaggio alla patrona partecipando attivamente. L’inizio della festa è sancito infatti dalla cosiddetta “processione dell’offerta della cera” da parte dei rappresentanti cittadini, anticamente nota come la “processione della luminaria” e da sempre svolta in pieno giorno proprio per omaggiare la Santuzza con i ceri votivi.

Ma continua a leggere per scoprire cos’è…

La Carrozza del Senato a Catania

Lasciandosi trasportare dall’antica e raffinata Carrozza del Senato a Catania, le autorità cittadine, tra cui sfilano il Sindaco e la Giunta comunale, si recano dal Palazzo degli Elefanti fino alla Chiesa di Sant’Agata alla Fornace, detta “a carcaredda“, dove sarebbe stata martirizzata Sant’Agata.

Per l’occasione, la centrale via Etnea si affolla di fedeli, di devoti e di curiosi pronti a immortalare il passaggio della settecentesca “Carrozza del Senato di Catania”, la ricca ed antica berlina che, custodita nell’androne sud palazzo comunale insieme ad un’altra carrozza più piccola, il 3 febbraio di ogni anno viene usata per riproporre il voto del Senato catanese all’amata Patrona della città.

Nel tempo, le due carrozze risalenti al XVIII secolo e rappresentative delle autorità amministrative del capoluogo etneo sono diventate emblema dell’intera cittadinanza di Catania che in esse vede ancora oggi il simbolo della tradizione e il segnale di inizio delle celebrazioni agatine, e l’occasione giusta per vedere insieme tutti gli strati della società.

E se per alcuni si tratta solo di spirito di appartenenza alla propria città e per altri di devozione alla propria Santuzza, ciò che accomuna tutti soprattutto in quest’anno spento e particolare è la voglia di credere e di sperare che presto si possa tornare a vivere la città.

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